I Parlamenti nazionali oppongono per la prima volta il c.d. “cartellino giallo” ad una proposta legislativa dell’Unione europea

27.05.2012

a cura di Cristina Fasone

Per la prima volta dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona e in particolare degli artt. 6 e 7 del protocollo n. 2 ad esso annesso, i Parlamenti nazionali, nell’ambito della procedura di “allerta precoce” conclusasi il 22 maggio 2012, hanno opposto il c.d. “cartellino giallo” ad una proposta legislativa europea per violazione del principio di sussidiarietà.

L’atto in questione è la proposta di regolamento del Consiglio sull’esercizio del diritto di promuovere azioni collettive nel quadro della libertà di stabilimento e della libera prestazione dei servizi (COM (2012) 130 final), la c.d. “Iniziativa Monti II”, del 21 marzo 2012. Ben 12 tra Parlamenti e Camere di Parlamenti nazionali (la Camera dei Rappresentanti belga, il Parlamento danese, il Parlamento finlandese, il Senato francese, il Parlamento lituano, la Camera dei deputati del Lussemburgo, la Camera dei Rappresentanti maltese, la Camera bassa polacca, il Parlamento portoghese, il Parlamento svedese, la Camera dei Rappresentanti olandese e la Camera dei Comuni del Regno Unito) hanno espresso dei pareri motivati nell’arco delle otto settimane dedicate all’esame parlamentare, raggiungendo un totale di 19 voti contrari alla proposta e superando di 1 voto la soglia minima richiesta per il “cartellino giallo”, pari ad almeno un terzo dei voti complessivamente assegnati (18 su 54). Occorre tener conto del fatto che ogni Parlamento può esprimere due voti, che sono concentrati in una sola Camera per i Parlamenti monocamerali e assegnati uno per Camera in quelli bicamerali: così, ad esempio, il parere motivato di Parlamenti monocamerali come quelli danese e portoghese in qualche misura “vale doppio”.

Come precisato nella lettera inviata ai Presidenti dei Parlamenti nazionali dal Presidente della Commissione europea Barroso il 1° dicembre 2009, giorno di entrata in vigore del Trattato di Lisbona, e volta a chiarire quali sono le diverse fasi della procedura di riesame di una proposta contro la quale sia stato opposto il “cartellino giallo”, spetta al Collegio dei Commissari decidere, ossia confermare l’avvenuto raggiungimento della soglia per la contestazione. Dopodiché la Commissione fisserà il termine entro cui esprimersi per il mantenimento della proposta così com’è e nonostante l’obiezione dei Parlamenti nazionali, oppure per la sua modifica o, ancora, per il ritiro della stessa.

Alessandroa.baroni