Quali sono le conseguenze procedurali derivanti dalla mancata approvazione dell’articolo 1 della legge comunitaria, che conferisce la delega al Governo per il recepimento del diritto comunitario?

29.05.2011

Nel corso della seduta dell’Assemblea della Camera dei deputati del 29 giugno 2011, durante l’esame del disegno di legge recente “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge comunitaria 2010” (A.C. 4059), l’Assemblea respinge l’articolo 1 del disegno di legge comunitaria, che prevedeva la delega al Governo per attuare il diritto comunitario derivato.

Dopo gli interventi degli onorevoli Baldelli (PdL), Antonio Leone (PdL) e Pescante (presidente della XIV Commissione politiche UE), nei quali si evidenzia la necessità di convocare nuovamente il Comitato dei nove (e anche la Giunta per il regolamento, secondo Antonio Leone) e di rinviare alla Conferenza dei presidenti di gruppo l’esame delle valutazioni che il Comitato dei nove farà, la Presidenza ricorda che, volendo tener fede a una prassi consolidata, quando c’è un voto che interviene in maniera significativa sull’iter di un provvedimento, come nel caso di specie, occorre dare la possibilità al Comitato di riunirsi e formulare all’Assemblea una proposta sull’ordine dei lavori.

Nella seduta della Camera dei deputati del 26 luglio 2011, il presidente della Commissione Politiche dell’Unione europea, on. Pescante (PdL) ricorda che, con lettera del 21 luglio, ha comunicato alla Presidenza l’accordo unanime raggiunto in Comitato dei nove tra i rappresentanti di tutti i gruppi in ordine alla necessità di limitare il contenuto del provvedimento alle sole disposizioni strettamente necessarie a dare esecuzione agli obblighi europei scaduti o in scadenza; e ciò attraverso una serie di emendamenti della Commissione, presentati all’unanimità. A tal fine, ricorda che i rappresentanti di tutti i gruppi hanno rinunciato al termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti della Commissione e hanno altresì ritirato tutte le proposte emendative precedentemente presentate per l’esame in Assemblea. La Conferenza dei presidenti di gruppo ha preso atto nella riunione del 21 luglio scorso, convenendo all’unanimità sul percorso procedurale indicato.

a cura di Piero Gambale