. »

Può l’Assemblea procedere all’esame di un provvedimento anche in assenza del conferimento del mandato al relatore da parte della Commissione in sede referente?

21.05.2011

 a cura di Maria Lucia Beneveni

 Nella seduta del 22 febbraio 2011 della Camera dei Deputati, dedicata alla discussione del disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 225 del 2010, recante “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie (A.C. 4086),  l’On. Consolo (FLI) richiama l’attenzione dell’Aula sull’anomalia e la irritualità del metodo che ha riguardato l’iter in sede referente del decreto-legge, sottoposto all’esame dell’Assemblea, senza il previo esame e l’approvazione delle Commissioni in sede referente e senza neppure la deliberazione sul conferimento del mandato a riferire all’Assemblea.

La Presidenza, rispondendo alle obiezioni sollevate in ordine alla circostanza che l’Assemblea proceda comunque all’esame del provvedimento senza la deliberazione conclusiva da parte delle Commissioni sul testo, osserva che in analoghe precedenti occasioni si è proceduto nel senso di esaminare i provvedimenti anche in mancanza della votazione del mandato ai relatori da parte delle Commissioni. In particolare, ciò è avvenuto:

–          nella seduta del 27 maggio 2002, quando, in relazione ad un decreto-legge in materia di proroga delle missioni internazionali, pur in mancanza del voto nelle Commissioni sul conferimento del mandato ai relatori, si procedette comunque all’esame in Assemblea, rispettando le date stabilite in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo;

–          il 9 ottobre 2000, quando, in relazione alle proposte di legge sulla Federconsorzi, il cui esame in Commissione non era neppure iniziato, la Presidenza confermò l’ordine del giorno della seduta dell’Assemblea, procedendo all’esame del provvedimento;

–          nelle sedute del 2 ottobre 2000 e del 26 febbraio 2001.

 Nel caso di specie, poiché il termine per la conversione in legge del decreto-legge è a breve scadenza (27 febbraio), la Presidenza ritiene di avere la responsabilità di consentire comunque alla Camera di deliberare entro tale termine.

Alessandroa.baroni