La votazione di un emendamento del singolo parlamentare può essere spostata per evitare una sua eventuale preclusione?

28.05.2010

Nella seduta postmeridiana del 24 febbraio 2010 della Camera dei Deputati, dedicata alla ripresa della discussione del testo unificato delle proposte di legge recante “Divieto di svolgimento di propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione (A.C. 783 ed abbinate – A), facendo seguito all’espressione dei pareri del relatore e del Governo sugli emendamenti presentati, l’On. Sisto (PDL) chiede precisazioni alla Presidenza sull’eventuale preclusione del suo emendamento derivante dalla previa approvazione di un emendamento di un suo collega. Chiede altresì se, in tal caso, il suo emendamento possa eventualmente riferirsi ad un ulteriore emendamento dello stesso collega: le ipotesi da lui formulate potrebbero prevedere un esame preliminare dell’emendamento a sua firma ovvero una sua posizione in coda alla formulazione di un diverso emendamento del collega. L’On. Quartiani (PD) ritiene che, scaduti i termini fissati per la presentazione di subemendamenti, non sia possibile accedere alle ipotesi prospettate dal deputato Sisto. L’On. Giachetti (PD), rilevata l’impossibilità di porre in votazione gli emendamenti preclusi, ritiene che il deputato Sisto, qualora avesse voluto accedere ad una votazione preliminare del suo emendamento, avrebbe dovuto tempestivamente trasformarlo, ripresentandolo come subemendamento. La Presidenza attesta la presenza di precedenti riferiti, però, ad emendamenti della Commissione o del Governo. Ammettere che l’emendamento del singolo deputato possa avere lo stesso trattamento sarebbe un’innovazione rispetto a quanto consolidato. Precisa, pertanto, di non poter accedere alla richiesta del deputato Sisto che, preso atto dell’atteggiamento polemico dell’opposizione, ritira l’emendamento.

Maria Lucia Beneveni