Corte costituzionale, 8 luglio 2009, n. 216
Giudizio di legittimità costituzionale in via principale sollevato dallo Stato avverso la Regione Piemonte
Norme impugnate e parametri di riferimento:
Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha impugnato l’art. 2 della legge della Regione Piemonte 23 maggio 2008, n. 12, nella parte in cui disciplina la base imponibile dell’IRAP (stabilendo che sono esclusi dalla medesima i contributi regionali erogati nell’ambito del piano casa regionale). Secondo il ricorrente, sarebbero violati gli artt. 3, 117, co. 2, lett. e) e 119 della Costituzione.
Argomentazioni della Corte:
La Corte ricorda preliminarmente che la disciplina dell’Irap (secondo quanto riconosciuto con precedenti pronunce) ricade nella potestà esclusiva statale di cui all’art. 117, co. 2, loett. e) Cost., indipendentemente dalla circostanza che il suo gettito sia destinato in gran parte alle Regioni, cui sono altresì affidate alcune funzioni di riscossione. Ne deriva che l’intervento del legislatore regionale è ammesso solo nei termini stabiliti dalla legge statale; nel caso di specie, la disciplina di riferimento (il d.lgs. n. 446 del 1997) consente alla legge regionale di intervenire su alcuni aspetti sostanziali e procedurali della disciplina dell’Irap, ma non di modificarne la base imponibile.
In questi termini, appare irrilevante, rispetto alla qualifica del tributo come “proprio” delle Regioni, la previsione di cui all’art. 1, co. 43 della legge n. 244 del 2007 (che espressamente attribuisce all’Irap tale qualifica, specificando che dal 2010 sarà istituito con legge regionale): su tale qualifica prevale, infatti, la disciplina del tributo posta con legge statale, che continua a regolare compiutamente la materia.
Decisione della Corte:
La Corte dichiara l’illegittimità costituzionale della norma impugnata.
Giurisprudenza richiamata:
– sull’impossibilità di riconoscere nell’Irap un tributo proprio regionale: Corte costituzionale, sentt. nn. 241, 381 e 431 del 2004, n. 155 del 2006 e n. 193 del 2007