Intramoenia: risorse non del tutto utilizzate e ricavi per i medici

19.05.2010

Per l’adeguamento delle strutture da dedicare alla libera professione in regime SSN, dal 2000 a oggi sono stati stanziati oltre 826 milioni di euro. A fine 2009 le Regioni avevano utilizzato l’88,38% delle risorse finanziando 410 interventi di ristrutturazione edilizia e di aggiornamento tecnologico degli spazi dedicati all’intramoenia. Hanno completato il programma 9 Regioni: Trento, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Basilicata e Sardegna; Lombardia, Marche e Puglia hanno utilizzato oltre il 90% delle risorse. Il maggior ricorso all’intramoenia nelle prestazioni analizzate spetta al Lazio (34.000), seguito da Lombardia (circa 32.000) e Campania (più di 26.500). Il minore è in Valle d’Aosta (212), preceduta da Molise (poco più di 2.000) e da Trento (2.200 circa).
Nel 2009 l’intramoenia ha fruttato 1,26 miliardi di euro di ricavi al SSN, di cui solo 163 milioni rimasti alle aziende sanitarie ed oltre 1 miliardo distribuito ai professionisti. E’ quanto rivela la relazione inviata al Parlamento dall’Osservatorio nazionale sull’intramoenia. La spesa media per cittadino si è attestata a 20,5 euro, assorbendo così il 6% della spesa privata totale pro capite pari a 340 euro annui. Aumentati i ricavi per la specialistica pari a 58,4% nel 2009, contro il 56,6% del 2008. Dato più sorprendente è per le liste d’attesa: 1/3 delle prestazioni diagnostiche e il 40% delle visite specialistiche è erogato dopo più di 2 settimane, con punte oltre i 2 mesi in alcune Regioni. Altro aspetto problematico, l’attivazione di un servizio di prenotazione ad hoc, operazione riuscita con punte del 90% solo in 11 Regioni.

A cura di Gabriele Ghirlanda