Cons. St., sez III, parere 17.09.2010, n. 4160, Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica: concetto di “definitività” dell’atto amministrativo e giudizio di costituzionalità.

09.05.2010

Il parere del Consiglio di Stato chiarisce il concetto di definitività dell’atto amministrativo ai fini dell’esperimento del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ex art. 8, d.p.r. 1199/1971, per gli atti che dispongono l’avanzamento di carriera dei militari.  È indispensabile, in tal senso, tenere in debito conto il processo di riordino e aggiornamento dello strumento poc’anzi richiamato anche alla luce della riorganizzazione della pubblica Amministrazione e della radicale riforma del pubblico impiego. Il Consiglio di Stato ritiene atto definitivo il decreto ministeriale che dispone il giudizio di avanzamento di carriera di un militare in quanto atto del Direttore Generale; mentre, è meramente confermativo del primo l’atto di dispaccio con cui venga respinta un’istanza di riesame del provvedimento ministeriale. Il parere chiarisce, inoltre, la questione, ancora dibattuta in giurisprudenza, circa la possibilità di sollevare questione di legittimità costituzionale anche in sede di ricorso straordinario al Capo dello Stato. Al riguardo, si fa notare come sia possibile sollevare la questione di legittimità costituzionale anche in tale sede nonostante lo strumento de quo abbia una natura amministrativa, poiché  il Consiglio di Stato in sede consultiva è un organo soggettivamente giurisdizionale. Con ciò risultando soddisfatto il dato normativo della l. cost. n. 1 del 1948. Nell’ambito del parere riferito, l’affermazione è tanto più pregnante ove si consideri, altresì, la portata innovativa dell’art. 69 della l. 69/2009 che ha reso vincolante il parere emesso dietro ricorso straordinario.

a cura di Teresa Meccariello


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