Parere del Comitato delle Regioni sul Libro bianco “L’adattamento ai cambiamenti climatici: verso un quadro d’azione europeo” (2010/C 79/03)

02.05.2010

E’ stato pubblicato il parere del Comitato delle Regioni sul Libro bianco “L’adattamento ai cambiamenti climatici: verso un quadro d’azione europeo”. Nel documento sono contenute una serie di raccomandazioni strategiche. In particolare, viene apprezzato l’approccio a vasto raggio della Commissione europea e si riconosce l’esigenza di integrare orizzontalmente l’adeguamento ai cambiamenti climatici nei principali settori di intervento dell’UE.

Il Comitato ritiene necessario un coinvolgimento tempestivo degli enti locali e regionali al fine di dare impulso a un “New Deal” verde e ricorda che è necessario utilizzare una combinazione di strumenti di intervento, tra cui la pianificazione strategica locale.

Tra i temi affrontati, si tiene conto del piano d’azione UE per le foreste e si sottolinea come nel Libro bianco della Commissione non si accenni alla necessità di definire obiettivi settoriali per la riduzione delle emissioni nei settori dei trasporti aerei e marittimi. Particolare attenzione viene dedicata anche alla programmazione globale per le coste e per le risorse idriche, le quali subiranno conseguenze sia quantitative che qualitative dai cambiamenti climatici.

Nel parere viene accolto favorevolmente l’approccio in due fasi della strategia di adattamento generale scelto dalla Commissione ma si ritiene inaccettabile che gli enti locali e regionali vengano coinvolti solo nella prima fase. Di notevole importanza è considerata anche l’istituzione su scala comunitaria di un meccanismo di scambio di informazioni che consentirà di mettere in comune dati sull’impatto dei cambiamenti climatici, sulla vulnerabilità e sulle migliori pratiche. A tal proposito, si insiste sulla necessità di educare anche l’opinione pubblica, poiché l’adeguamento ai cambiamenti climatici comporta una seria di cambiamenti negli stili di vita.

Infine, particolare attenzione viene dedicata agli strumenti finanziari che, attualmente, costituiscono il principale ostacolo all’adeguamento. Il Comitato ritiene che i fondi forniti dall’UE e dagli Stati membri agli enti locali e regionali siano insufficienti e si rammarica che non sia stato proposto alcun piano europeo per una “ripresa verde”.

Laura De Vito