Anagrafe per ii fondi integrativi del SSN: iscrizione entro il 30 aprile

07.04.2010

Entro il 30 aprile 2010 i fondi sanitari integrativi devono iscriversi all’anagrafe istituita dal Ministero della Sanità. L’anagrafe ha lo scopo di verificare il rispetto, da parte dei fondi, delle regole e delle condizioni, imposte dal Dm 31 marzo 2008. Queste consentono agli iscritti di dedurre dal proprio reddito, in base agli artt. 10 e 51 del TUIR, i contributi che versano ai fondi stessi. I fondi sanitari, per consentire la deduzione, devono fornire prestazioni aggiuntive rispetto a quelle erogate dal SSN e attestare su base annua di aver erogato le specifiche prestazioni in misura non inferiore al 20% dell’ammontare complessivo delle risorse destinate alla copertura di tutte le prestazioni ai propri assistiti. Le informazioni sul funzionamento dei fondi serviranno al Ministero per verificare che almeno il 20% delle prestazioni erogate sia stata indirizzata a cure odontoiatriche e di assistenza a soggetti non autosufficienti, pena la perdita dei vantaggi fiscali. Si stima che questi fondi movimentino un giro d’affari compreso tra i 3 e i 5 mld di euro annui.

Entro il 30 aprile 2010 i fondi sanitari integrativi devono iscriversi all’anagrafe istituita dal Ministero della Sanità. L’anagrafe ha lo scopo di verificare il rispetto, da parte dei fondi, delle regole e delle condizioni, imposte dal Dm 31 marzo 2008. Queste consentono agli iscritti di dedurre dal proprio reddito, in base agli artt. 10 e 51 del TUIR, i contributi che versano ai fondi stessi. I fondi sanitari, per consentire la deduzione, devono fornire prestazioni aggiuntive rispetto a quelle erogate dal SSN e attestare su base annua di aver erogato le specifiche prestazioni in misura non inferiore al 20% dell’ammontare complessivo delle risorse destinate alla copertura di tutte le prestazioni ai propri assistiti.

Le informazioni sul funzionamento dei fondi serviranno al Ministero per verificare che almeno il 20% delle prestazioni erogate sia stata indirizzata a cure odontoiatriche e di assistenza a soggetti non autosufficienti, pena la perdita dei vantaggi fiscali. Si stima che questi fondi movimentino un giro d’affari compreso tra i 3 e i 5 mld di euro annui.

A cura di Gabriele Ghirlanda