Chi partecipa alle riunioni della Conferenza degli organismi specializzati negli affari comunitari (COSAC)?

04.10.2009

Nelle sedute della 14a Commissione del Senato del 24 giugno e 15 luglio 2009 la senatrice Marinaro (PD) ha lamentato l’assenza del proprio Gruppo dalla delegazione che prende parte alle riunioni della COSAC, dato che vi partecipano solo il Presidente e i Vicepresidenti, che nella legislatura in corso appartengono ai Gruppi IDV e PdL. A tali sollecitazioni ha risposto, nella seduta del 21 luglio 2009, la presidente Boldi, la quale ha osservato anzitutto che le modalità di partecipazione a tale Conferenza si desumono dagli articoli 23, primo comma, del Regolamento del Senato, e 4.1 del Regolamento della COSAC. In particolare, l’articolo 23 del Regolamento del Senato ha valore meramente ricognitivo, nel senso che esso certifica la competenza della 14a Commissione a curare, a titolo esclusivo, i rapporti con la COSAC, mentre l’articolo 4.1 del Regolamento COSAC, stabilendo che ciascun Parlamento nazionale partecipa con sei propri componenti, tre per Camera se di natura bicamerale, deferisce integralmente la questione alla normativa interna. Pertanto, la Presidente ha sottolineato che non rileva in nessun modo il principio della rappresentanza proporzionale delle componenti politiche presenti nei singoli Parlamenti nazionali. Ripercorrendo l’evoluzione della Conferenza a partire dalla sua nascita nel 1989, la Presidente ha fatto notare che il Parlamento italiano ha interpretato la facoltà di determinare autonomamente la propria rappresentanza presso la COSAC con la decisione di inviare, per conto di ciascuna Camera, il Presidente e i due Vice Presidenti delle rispettive 14e Commissioni. Tale prassi, affermatasi in entrambi i rami del Parlamento, non è stata mai contestata, pur nel mutare delle maggioranze parlamentari, e si è rafforzata in occasione della costituzione della 14a Commissione del Senato, avvenuta nel 2003 in sostituzione della precedente Giunta per gli Affari europei. Pur riconoscendo che in alcuni casi si sono verificate partecipazioni a titolo diverso da quella di Vice Presidente. peraltro solo in via del tutto incidentale ed episodica, la Presidente ha osservato che la formula “Presidente + Vice Presidenti” è stata adottata dal Parlamento italiano senza alcuna incertezza, in quanto già ab origine si è esclusa categoricamente l’applicazione del criterio di proporzionalità nella rappresentanza dei Gruppi parlamentari. Un ulteriore argomento a sostegno di questa prassi si deduce dalla considerazione per cui la partecipazione di ciascun Parlamento è intesa “olisticamente” come un “unicum”, ossia mediante una delegazione dell’Assemblea legislativa in quanto tale, prescindendo del tutto dalla possibile articolazione mono o bicamerale. La rappresentanza entro la COSAC è infatti improntata non tanto a rigidi schemi di appartenenza partitica, quanto ad un parametro di rappresentanza nazionale bipartisan. Del resto, la Presidente ha rimarcato che, alla luce di tale ultimo profilo, nella corrente Legislatura ha più volte preso parte alle riunioni ordinarie della COSAC l’onorevole Enrico Farinone (PD), vice presidente della Commissione Politiche dell’Unione europea della Camera dei deputati, consentendo in tal modo la partecipazione del Gruppo PD. La Presidente ha infine ribadito l’intenzione di voler rispettare una prassi cui non si è mai derogato e che si è consolidata ininterrottamente nel corso degli anni, pur mostrando un’apertura qualora la Commissione stessa, nella sede del rispettivo Ufficio di Presidenza allargato ai rappresentanti di tutti i Gruppi parlamentari, fosse in grado di individuare, con deliberazione unanime, forme di compensazione o soluzioni alternative.

A cura di Rosella Di Cesare