La questione che la Direttiva n. 2/2009 “Utilizzo di internet e della casella di posta elettronica istituzionale sul luogo di lavoro” si propone di regolamentare riguarda l’uso di tali strumenti per finalità diverse da quelle lavorative, conseguente anche alla loro enorme diffusione negli ultimi anni.
In proposito occorre rilevare che, sul piano dei “costi vivi”, tale uso non genera costi aggiuntivi, considerando che la generalità delle amministrazioni fanno ricorso a modalità di pagamento “flat” relativamente ai servizi di fonia e di connettività.
Inoltre, si tratta di un profilo particolarmente delicato anche in considerazione del fatto che la tutela della libertà e della riservatezza della corrispondenza e di ogni altra foma di comunicazione, inclusa quella elettronica, trova fondamento nell’art. 15 della Costituzione.
La Direttiva, pertanto, cerca di contemperare le esigenze di sicurezza e di controllo delle amministrazioni pubbliche in quanto datori di lavoro e la necessità di tutelare alcuni diritti fondamentali dei lavoratori tra cui la libertà e la segretezza della corrispondenza e delle altre forme di comunicazione.