Tar Lombardia – Brescia, sez. II, 29 giugno 2009, n. 1349 in tema dei poteri attribuiti all’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici

29.06.2009

Deve ritenersi non rientrante nei poteri attribuiti all’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici la possibilità di prescrivere all’Ente locale di provvedere ad intraprendere azioni  o di assumere tempestivamente atti conformi all’interpretazione resa dell’Autorità.
In base ad uniforme indirizzo giurisprudenziale, infatti, l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici non è dotata di poteri di supremazia gerarchica nei confronti delle stazioni appaltanti (Consiglio di Stato, sez. IV – 12/9/2006 n. 5317).
Le determinazioni che l’Autorità assume circa l’interpretazione della normativa vigente in materia costituiscono opinioni dotate di autorevolezza, che possono conseguire un apprezzabile effetto di uniformità e di chiarezza nell’applicazione della legge; esse, tuttavia, non assolvono alla funzione di interpretazione autentica, o di integrazione, della normativa – difettando l’Autorità del relativo potere – e pertanto non rappresentano un vincolo per le amministrazioni nello svolgimento delle procedure di loro competenza (T.A.R. Sardegna, sez. I – 7/4/2006 n. 504).
È dunque precluso all’Autorità di imporre scelte o, in generale, di impartire prescrizioni alle amministrazioni pubbliche circa i comportamenti legittimi da intraprendere. L’Autorità, ferme le competenze previste dall’articolo 6 del d.lgs. n. 163 del 2006, non può eccedere dalla richiesta di informazioni e di sollecitazione all’esercizio dell’autotutela.
In tale linea di ragionamento, deve ritenersi che esorbita dalle attribuzioni dell’Autorità, la richiesta di informazioni all’amministrazione pubblica sulle “misure future da adottare” per conformarsi alle proprie statuizioni, assumendo il chiaro scopo di indurre l’Ente locale ad emanare atti amministrativi aventi un preciso e determinato contenuto.
Il meccanismo sanzionatorio previsto dalla normativa in materia di contratti pubblici è attivabile solo qualora l’Ente locale intenda evitare di fornire le informazioni, e non nell’ipotesi in cui esso decida di non allinearsi al percorso interpretativo espresso dall’Autorità.
a cura di Luigi Alla


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