La prima direttiva sull’istruttoria degli atti normativi del governo

20.05.2009

Sulla GU n. 82 dello scorso 8 aprile è stata pubblicata la Direttiva del Presidente del Consiglio 26 febbraio 2009 sull’istruttoria degli atti normativi del Governo. Si tratta della prima direttiva a firma di un Presidente del Consiglio sul tema, essendo in precedenza la materia disciplinata con una circolare del Capo Dipartimento degli Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio (circolare Capo DAGL 15 ottobre 2001).
La direttiva appare, inoltre, porsi in linea di continuità (ed in un certo senso completare) con alcuni importanti interventi realizzati nei primi mesi di questa legislatura in materia di analisi tecnico-normativa (Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 settembre 2008) e, soprattutto, di analisi di impatto della regolamentazione (dPCM 11 settembre 2008, n. 170, su cui cfr. il relativo commento, in questa Rivista Sezione Semplificazione ed Innovazione/Note e Commenti/Archivio 2008).
In questa prospettiva, la direttiva, nel ribadire che la qualità della regolazione è un obiettivo prioritario dell’attività di Governo, essendo anche un fattore determinante per la crescita e lo sviluppo economico del Paese, individua quattro strumenti fondamentali per realizzare una produzione normativa di qualità: un’adeguata programmazione delle iniziative normative, un’approfondita analisi dell’impatto degli interventi, una completa istruttoria ed un efficace coordinamento delle Amministrazioni coinvolte.
Di particolare rilievo sono a tale riguardo le indicazioni contenute in materia di programmazione dell’attività normativa del Governo: le Amministrazioni dovranno predisporre “con cadenza trimestrale” una “scheda analitica” dei provvedimenti in corso di definizione, che dovrà essere trasmessa al Dipartimento per gli Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza (DAGL). Quest’ultimo, sulla base di tali elementi e della propria attività di monitoraggio delle deleghe legislative in scadenza, provvederà a redigere un’ “Agenda dei provvedimenti normativi”, novità assoluta a fronte di una produzione normativa governativa sinora troppo spesso determinata dalle urgenze contingenti.
Inoltre, grande attenzione è riservata alla tematica dell’istruttoria degli atti normativi ed, in particolare, alla redazione delle relazioni di accompagnamento (cfr. l’ampio punto 2.2), che dell’istruttoria costituiscono la necessaria documentazione: la relazione illustrativa, che deve indicare i principi ispiratori dell’intervento e i contenuti del provvedimento (ed, inoltre, per i decreti legge, dovrà contenere le motivazioni in ordine alla sussistenza dei requisiti costituzionali di straordinaria necessità e urgenza, anche ai sensi delle recenti sentenze della Corte Costituzionale 171/2007 e 128/2008, esplicitamente richiamate); la relazione tecnico-finanziaria, preventivamente verificata dalla Ragioneria generale dello Stato ai sensi dell’art. 11-ter della l. 468/78; la relazione tecnico-normativa, ora disciplinata dalla direttiva del Presidente del Consiglio 10 settembre 2008, che ha sostituito la precedente del 27 marzo 2000, introducendo una nuova griglia metodologica, con 23 indicatori (in luogo dei precedenti 13) e con una maggiore attenzione alle tematiche della compatibilità con l’ordinamento comunitario ed internazionale; la relazione sull’analisi dell’impatto della regolamentazione, di cui (riprendendo il già ricordato dPCM 11 settembre 2008, n. 170) si ribadisce l’obbligatorietà per l’iscrizione del provvedimento all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri, tranne i casi di esclusione (ddl costituzionali, in materia di sicurezza e di ratifica di trattati internazionali) ed esenzione (decisa dal DAGL per comprovate ragioni di urgenza o peculiare complessità ed ampiezza dell’intervento).

a cura di Giovanni Savini


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