Quando vanno svolti gli interventi “sull’ordine dei lavori” che non attengono agli argomenti all’esame dell’Assemblea?

10.05.2009

Nel corso della seduta della Giunta per il Regolamento del Senato, del 22 dicembre 2008, il Presidente Schifani comunica che, con riferimento al tema degli interventi sull’ordine dei lavori, come convenuto in successive riunioni della Conferenza dei Capigruppo, la soluzione al problema non può che essere quella di dare corretta applicazione all’art. 84, comma 5, del Regolamento, in un quadro che valorizzi i poteri di direzione della seduta che competono alla Presidenza. Di conseguenza, sottolinea che: «1. I senatori che, in apertura di seduta o nel corso di essa, intendano intervenire su argomenti non iscritti all’ordine del giorno devono preventivamente informare la Presidenza dell’oggetto dei loro interventi. L’oggetto deve essere specificato; non è sufficiente una semplice indicazione di “intervento sull’ordine dei lavori”. «2. La Presidenza valuta la effettiva attinenza dell’oggetto dell’intervento rispetto agli argomenti all’esame dell’Assemblea, dando la parola quando la riscontri. «3. Quando tale attinenza non venga accertata, è compito della Presidenza stabilire il momento in cui l’intervento potrà svolgersi (di regola: alla fine della seduta) e armonizzare la durata dell’intervento medesimo (secondo la prassi recente: non più di tre minuti). «4. I criteri di cui al punto 3 sono derogati per questioni di particolare importanza di cui sia urgente informare l’Assemblea per il loro interesse di carattere generale e, comunque, nei casi in cui sia lo stesso Presidente di un Gruppo parlamentare a richiedere la parola, in considerazione del particolare ruolo politico e istituzionale che ciascun Capogruppo riveste. «5. E’ altresì evidente che, quando nel corso dell’esame di un qualsiasi argomento venga sollevato uno specifico “richiamo all’ordine dei lavori” sull’argomento stesso, la Presidenza concederà al richiedente la parola.». Dopo aver informato la Giunta della valutazione favorevole già espressa dai Presidenti dei Gruppi parlamentari sulle soluzioni prospettate, il Presidente sottopone la questione alla Giunta per il Regolamento. Non avanzandosi osservazioni, così resta stabilito.

a cura di Giovanna Perniciaro