Nel corso della seduta antimeridiana dell’Assemblea del Senato del 24 marzo 2009, durante la discussione del disegno di legge S. 10 e abbinati (Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento), la senatrice Finocchiaro (Pd) ha sollevato obiezioni rispetto alle modalità di votazione degli emendamenti, rilevando che la prima parte di alcuni di essi – posta in votazione autonomamente dalla Presidenza, in modo da determinare, ove respinta, la preclusione di tutte le proposte emendative che la contenevano – risultava priva di senso. In particolare, ha contestato il fatto che siano stati messi in votazione termini che non consentivano neanche “di costruire un periodo con soggetto e predicato”. Dopo alcune votazioni, anche la senatrice Incostante (Pd) ha chiesto chiarimenti circa il significato delle preclusioni conseguenti alla bocciatura della prima parte comune a più emendamenti.
Il Presidente ha risposto anzitutto alla senatrice Finocchiaro richiamando le indicazioni della Giunta per il Regolamento, secondo le quali il Presidente può tener conto dei principi e delle parole identiche per mettere in votazione una parte dell’emendamento e dichiarare preclusa la restante. Ha poi precisato alla senatrice Incostante che, secondo una prassi ultradecennale, una volta bocciato il principio comune, restano preclusi tutti gli emendamenti ad esso collegati.