Il Comitato per la legislazione può esprimere più di un parere sui disegni di legge di conversione?

09.03.2009

Nel corso della seduta del 6 novembre 2008, durante l’esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 149 del 2008, relativo ad adempimenti comunitari in materia di giochi (C. 1707), l’onorevole Zaccaria (PD) chiede alla Presidenza di consentire che il Comitato per la legislazione esprima, su iniziativa del Presidente della Camera o del presidente della Commissione (o di concerto fra loro) e in presenza di significative modifiche ai testi iniziali dei disegni di legge di conversione dei decreti-legge, un nuovo parere ai sensi dell’art. 96-bis comma 1, r.C.
La Presidenza sottopone la questione alla Giunta per il regolamento (cfr. seduta del 13 gennaio 2009) dopo aver evidenziato in Conferenza dei capigruppo del 26 novembre l’opportunità di una modifica del regolamento sul punto.
La Presidenza prospetta l’opportunità di avviare, con il consenso della Giunta, una fase sperimentale al fine di verificare la concreta fattibilità della soluzione individuata (in analogia con il modello seguito sia per la modifica in via sperimentale della durata della Presidenza del Comitato, sia per l’introduzione del parere della Commissione affari costituzionali sugli emendamenti presentati in Assemblea ex art. 117 della Costituzione). A tal fine, su proposta del Presidente, la Giunta affida a due relatori, uno di maggioranza ed uno di opposizione (i deputati Leone e Bressa), del compito di formulare una proposta, su cui poi avviare la discussione.
La Presidenza segnala inoltre che rispetto alla possibile espressione di un “secondo” parere del Comitato per la legislazione sorgono diversi profili problematici: a) quanto ai soggetti legittimati ad attivare il Comitato stesso; b) sotto il profilo dell’ambito oggettivo degli atti sottoposti al parere occorre precisare se questi devono limitarsi alle sole modifiche introdotte dalla Commissione; c) occorre stabilire poi quale sia l’organo destinatario del secondo parere, ponendosi l’alternativa tra le commissioni e l’Assemblea; d) ioccorre poi precisare i tempi per l’espressione del parere in modo da renderli compatibili con il calendario dei lavori d’Assemblea; e) infine, l’ampliamento delle competenze potrebbe tradursi in un possibile incremento dei membri del Comitato.

a cura di Piero Gambale