La Commissione ha recentemente adottato la “Disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela ambientale” (in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 2008/C 82/01). Tra le principali novità introdotte, va segnalata la previsione di “incentivi individuali positivi per ridurre l’inquinamento e altri effetti negativi sull’ambiente”, consistenti nella possibilità per gli Stati membri di introdurre incentivi positivi per livello individuale (a livello di singola impresa). In tal caso, il beneficiario dell’aiuto riduce il livello di inquinamento perché beneficia di aiuti per cambiare comportamento e non perché deve pagare i costi di tale inquinamento; gli aiuti di Stato servono, quindi, ad affrontare direttamente il fallimento del mercato legato agli effetti negativi dell’inquinamento. Sono previsti, inoltre “incentivi positivi per adottare normative ambientali nazionali che vanno oltre gli standard imposti da norme comunitarie”. In particolare, gli Stati membri possono adottare normative nazionali che vanno oltre quanto richiesto a livello comunitario. Per alcune imprese, però, ciò può comportare l’insorgere di sovraccosti e quindi incidere sulle condizioni di concorrenza. Inoltre, tali costi possono non rappresentare lo stesso onere per tutte le imprese, considerate le differenze in termini di dimensioni, posizione di mercato, livello tecnologico e altre specificità. In tal caso, gli aiuti di Stato possono rivelarsi necessari per alleggerire l’onere che grava sulle imprese maggiormente toccate dal provvedimento e permettere così agli Stati membri di adottare normative ambientali nazionali più rigorose delle norme comunitarie.
LA DISCIPLINA COMUNITARIA DEGLI AIUTI DI STATO PER LA TUTELA AMBIENTALE
17.02.2009