Il Presidente della Camera può espungere dal disegno di legge di conversione parti che sono state inserite nel corso dell’esame in sede referente?

Nel corso della seduta dell’Assemblea della Camera del 17 giugno 2008, durante l’esame dell’A.C. 1145-A di conversione in legge del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, recante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile, i deputati Casini (Udc) e Soro (Pd) hanno chiesto al Presidente della Camera di espungere dal testo in discussione alcune parti inserite nel corso dell’esame in sede referente, in quanto a loro giudizio gli emendamenti con cui esse erano state introdotte nel corso dell’esame presso la Commissione referente sarebbero dovuti essere considerati inammissibili, in quanto eccedenti i limiti posti dell’art. 96-bis del regolamento quanto all’ammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge di conversione di decreti legge.
Il Presidente ha innanzitutto ricordato che le questioni relative all’ammissibilità degli emendamenti in Commissione sono decise dal Presidente della Commissione stessa, il quale, nel caso dei disegni di legge di conversione di decreti-legge, può anche rimettere la decisione al Presidente della Camera. In questo caso, tuttavia, il Presidente della Commissione Ambiente, che ha esaminato il disegno di legge, non ha ritenuto di investire il Presidente della Camera, né, invero, erano emerse richieste in tal senso nel corso dell’esame. Inoltre, relativamente alla richiesta di espungere ex post alcune delle disposizioni inserite dalla Commissione, il Presidente, pur confermando sulla base di numerosi precedenti la possibilità di intervenire sul vaglio di ammissibilità già effettuato in Commissione – ancorché definendolo un rimedio del tutto straordinario, cui si è fatto ricorso soltanto in presenza di disposizioni manifestamente in contrasto con i parametri regolamentari – ha nel merito rigettato la richiesta dei proponenti.