Il Presidente della Camera può “suggerire” al Governo la riformulazione di un emendamento?

04.09.2008

Nel corso della seduta dell’Assemblea della Camera del 28 maggio 2008, durante l’esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 8 aprile 2008, n. 59, recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità Europee (A.C. 6), alcuni deputati dell’opposizione contestavano l’ammissibilità – già dichiarata dalla Presidenza – dell’articolo aggiuntivo 8.012 del Governo.
Il Presidente, quindi, prometteva un approfondimento delle dichiarazioni di ammissibilità già emesse, estendendole anche ai subemendamenti considerati inammissibili; in seguito, conveniva nel rilevare una scarsa chiarezza del testo dell’articolo aggiuntivo, indicando come possibile soluzione quella di una riformulazione del testo. I deputati Costantini, Evangelisti (Idv) e Vietti (Udc) contestavano duramente la possibilità per il Presidente di proporre riformulazioni, posto che queste spettano solo al proponente.
Dopo che il Governo riformulava il testo, il Presidente chiariva che la sua non era intesa come una proposta, ma che il Governo aveva agito in autonomia anche a seguito delle sollecitazioni provenienti dal dibattito parlamentare.

a cura di Giovanni Piccirilli