1.- La sfiducia nel mondo finanziario che regna ai giorni nostri, determinata soprattutto dalle vicende dei c.d. derivati, contratti con i quali si scommette sull’insolvenza, e dai mutui subprime erogati a soggetti poco solvibili e il cui rischio è stato incorporato in allettanti bond addossandolo così ad ignari risparmiatori, ha indotto a parlare, da opposte sponde, al fine di stigmatizzare il perseguimento ad ogni costo dell’utile soggettivo da parte degli operatori economici, di «mercato d’azzardo» e di «mercatismo» . Se a questo si aggiunge che il più accreditato quotidiano della borghesia, dichiara «logoro» il principio di autoregolamentazione dei mercati, che avrebbe segnato «l’arretramento del diritto rispetto al contratto, delle politiche pubbliche rispetto alle iniziative private» , giocoforza ci si sente stimolati a qualche considerazione di carattere teorico dato che queste posizioni, reclamando un deciso ritorno alla regolazione eteronoma, sembrano ricondurre a quell’ostracismo nei confronti del mercato, di cui la Costituzione del 1948 costituisce un formidabile documento.
Le libertà economiche e la Pubblica Amministrazione (pdf 177Kb)