La legislazione statale in materia di rifiuti, pur ammettendo un concomitante intervento regolatore da parte delle Regioni, si impone nell’intero territorio nazionale e non ammette derogheCorte Costituzionale, 14 marzo 2008, n. 62

14.03.2008

Corte Costituzionale, 14 marzo 2008, n. 62

Nel settore dei rifiuti, riconducibile alla più ampia materia della “tutela dell’ambiente e dell’ecosistema”, accanto ad interessi inerenti in via primaria alla tutela dell’ambiente, possono venire in rilievo interessi sottostanti ad altre materie, per cui la «competenza statale non esclude la concomitante possibilità per le Regioni di intervenire […] nell’esercizio delle loro competenze in tema di tutela della salute», ovviamente nel rispetto dei livelli uniformi di tutela apprestati dallo Stato, che non possono in alcun modo essere derogati o peggiorati. In applicazione di tali principi, deve rilevarsi l’illegittimità costituzione dell’art. 19, c. 3, lettera b), della L.P. Bolzano 26 maggio 2006, n. 4, che, nella parte in cui ha introdotto un’esenzione per i rifiuti pericolosi dall’obbligo del formulario d’identificazione, contrasta con l’art. 193 del d.lgs. n. 152/2006, destinato in ogni caso a prevalere. Il legislatore statale, invero, ha istituito un regime più rigoroso di controlli sul trasporto dei rifiuti pericolosi, in ragione della loro specificità (artt. 178, comma 1, e 184 del d. lgs. n. 152 del 2006) e in attuazione degli obblighi assunti in àmbito comunitario, in base ai quali «per quanto riguarda i rifiuti pericolosi i controlli concernenti la raccolta ed il trasporto […] riguardano l’origine e la destinazione dei rifiuti» (art. 5, comma 2, della direttiva 91/689/CEE del 12 dicembre 1991, relativa ai rifiuti pericolosi), poiché «una corretta gestione dei rifiuti pericolosi richiede norme supplementari e più severe che tengano conto della natura di questi rifiuti» (quarto considerando della direttiva citata). La relativa disciplina statale, proponendosi come standard di tutela uniforme in materia ambientale, si impone nell’intero territorio nazionale e non ammette deroghe.

* Segnalazione giurisprudenziale dell’unità di ricerca costituita presso il Centro di ricerca sulle amministazioni pubbliche “Vittorio Bachelet” nell’ambito dell’incarico affidato dal FORMEZ per la realizzazione di un Osservatorio giurisprudenziale in materia di diritto ambientale

a cura di Maria Cantarini