La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia in relazione ad un illegittimo affidamento di un appalto per la gestione dei rifiuti.
Ad avviso dell’Esecutivo comunitario, l’affidamento diretto del servizio di gestione dei rifiuti da parte di un Ente locale ad una società pubblica a responsabilità limitata cui il Comune medesimo partecipa con lo 0,5 del capitale non rientra nell’ambito di applicazione della regolamentazione comunitaria in materia di appalti pubblici, in quanto tale società non può essere considerata come una «struttura interna» dell’entità aggiudicatrice ai sensi della giurisprudenza della Corte di Giustizia.
Nel caso in questione, infatti, non sono ritenuti sussistenti i presupposti per l’applicazione dell’eccezione prevista per i cd. affidamenti in house: in primo luogo, i poteri di cui dispone l’Ente locale affidante nei confronti della società pubblica affidataria della gestione del servizio non sono sufficienti a conferirgli un «controllo analogo» a quello esercitato sui propri dipartimenti amministrativi; in secondo luogo, l’impresa è attiva sul mercato ed effettua una parte significativa delle sue attività con soggetti diversi da quelli che la controllano.
Maggiori informazioni sui procedimenti di infrazione relativi agli Stati membri possono essere reperite al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/community_law/infringements/infringements_en.htm