Verso la circolazione dei saperi pubblici – Resoconto convegno

13.02.2008

La documentazione istituzionale della SSPAL e l’ottimizzazione delle risorse nel sistema formativo pubblico

Roma, 11 dicembre 2007
Sspal

La conferenza tenutasi alla SSPAL l’11 dicembre 2007 ha avuto come oggetti di discussione e riflessione lo scenario riguardante la circolazione dei “saperi pubblici” e la diffusione e la gestione documentale da parte di amministrazioni ed enti pubblici.
Il coordinatore della conferenza, il Dott. Walter Anello, ha focalizzato l’attenzione degli uditori sullo scopo dell’incontro stesso: la formazione come elemento permanente. Egli ha messo in luce l’essenzialità di strumenti integrati all’interno di un sistema didattico efficiente, rinvenibili nella disponibilità della consultazione di documenti, archivi e materiali didattici di eterogenea natura e nella necessità di fornire un orientamento agli utenti che usufruiscono di tali ausili. L’innovazione del sistema di ricerca e di formazione nazionale, che ha sede nelle SSPAL, rende necessario un coordinamento tra le scuole superiori tramite strumenti di e-learning e un ripensamento complessivo delle politiche nazionali in merito all’alta formazione. Si ricordano in particolare le direttive del 2001, riguardanti formazione ed e-learning e la legge finanziaria 2007, che all’art. 1 commi 580-586 ha istituito la nuova Agenzia per la formazione dei dirigenti delle P.A., che come scopo quello di coordinare e regolare l’attività delle scuole di alta formazione delle strutture amministrative. Secondo il relatore i due aspetti essenziali da tenere in considerazione sono: da un lato la valorizzazione dell’alta formazione per assicurare un solido sostegno professionale all’attuazione delle riforme istituzionali, che deve essere supportata da una dirigenza pubblica atta ad indirizzare e governare il processo di “federalizzazione” del Paese e dall’altro lato la configurazione che deve assumere la dirigenza territoriale quale sistema aperto, misto pubblico/privato con contributi delle realtà e delle autonomie funzionali e sociali. Ne deriva il rapporto di causalità tra ricerca – formazione – cultura delle autonomie – diffusione della cultura.
Successivamente il professor Gian Candido De Martin, ha chiarito la necessità tanto di un adeguamento della formazione pubblica ai processi di riforma quanto di una forma di raccordo tra le istituzioni che hanno come mission la formazione stessa. In merito al primo aspetto è stata specificata l’esigenza di uno stretto legame tra riforme normative e corsi di formazione, con un rapporto di catalizzazione reciproca volto alla massima efficienza della dirigenza Infatti l’effettività delle riforme viene garantita dalla tempestività della formazione e dalla compartecipazione ad essa.
Il perno di tale sistema di riforme non è dunque il legislatore ma il dirigente, attualmente in una posizione di estrema difficoltà causata dalla mancanza di adeguata cultura delle riforme.
In secondo luogo il prof. De Martin ha palesato la necessità della creazione di una rete che interconnetta le varie scuole, paragonando metaforicamente le scuole pubbliche superiori ad atolli a se stanti, che soffrono dell’ inesistenza alla base di un sistema di raccordi tra scuole pubbliche, che veicoli il bene comune della cultura.
La mancata istituzione dell’Agenzia per la formazione dei dirigenti e l’incertezza che contraddistingue il sistema formativo fa paventare il pericolo di un ulteriore degrado del sistema formativo nazionale. Nonostante i tentativi di coordinamento persistono problematiche in merito alla circolazione dei saperi ed all’utilizzo delle metodologie di fruizione del sapere.
A tal proposito strategico appare l’adeguamento della formazione al nuovo assetto policentrico della Repubblica, necessario all’ulteriore sviluppo del titolo V, a sua volta rappresentanti un input normativo di un adeguamento dell’assetto politico ed amministrativo nella Repubblica delle Autonomie.
In attesa di una soluzione modernizzante nel campo della formazione e circolazione dei saperi si deve sottolineare la recente creazione da parte della SSPAL di un archivio documentale, espressione di una sempre crescente personalizzazione del rapporto formativo all’interno di un sistema di scambi che veicoli i “saperi pubblici”.
Susseguentemente in merito a didattica SSPAL e materiali per l’e-learning, hanno relazionato Rovena Corazza e Oscar Gaspari.
Nel primo intervento Rovena Corazza ha condotto una disamina su obiettivi e strumenti didattici utilizzati attualmente dalla SSPAL nella formazione degli operatori comunali.
In relazione all’obiettivo didattico, che consiste nello stabilire quali conoscenze deve acquisire il discente, viene ad essere utilizzato un approccio metodologico “blended learning”, che consta di un apprendimento in presenza tramite lezioni frontali ed attività di esercitazione in aula e dell’uso di una piattaforma tecnologica “e-learning”.

La scelta della piattaforma tecnologica è fondamentale perché se da un lato permette a tutti gli attori coinvolti, appartenenti ai vari livelli (operatori comunali, docenti, tutor) di interagire fra loro in modo continuativo, innescando un consequenziale processo di apprendimento, dall’altro consolida l’appartenenza dei discenti ad un gruppo didattico e facilita la fruizione da parte dei soggetti coinvolti delle risorse formative.
La documentazione e-learning per i corsi viene strutturata dalla SPALL con una logica ad albero, che permette il rapido passaggio da una stringa verticale ad una altra, a seconda del profilo formativo del discente in analisi. Tale metodologia è stata quest’anno potenziata, da una distinzione operata dalla scuola tra materiali didattici di base e di studio ed approfondimento, a seconda della preparazione a monte del corsista. Essenziale inoltre, la “formazione continua” dei discenti, anche successivamente al termine dei corsi, grazie all’utilizzo di banche dati e biblioteche on-line, che permettono l’aggiornamento costante e reale dei dati posseduti.
La piattaforma si propone fondamentalmente di essere semplice e flessibile alla fruizione e allo stesso tempo elemento trainante di una didattica innovativa, che nel costruire i contenuti avvii un nuovo percorso formativo motivante per coloro che ne sono i destinatari.
Nell’attendere i frutti di sistemi didattici più integrati ed intercorrelati, ha previsto un riscontro nel tempo ( a due anni del termine del corso) che verifichi le innovazioni che hanno apportato gli operatori comunali.
Nel secondo contributo Oscar Gaspari ha focalizzato l’attenzione sul concetto di circolazione dei saperi in relazione al potere, che i cittadini hanno acquisito potendo usufruire dei documenti delle P.A. a seguito delle riforme intervenute con la l. 142/90 e la l. 241/90.
Dopo aver condotto un excursus storico sulla figura del segretario comunale, sin dall’800 elemento di mediazione tra la realtà nazionale e quella locale e depositario del sapere locale, Gaspari ha analizzato l’evoluzione avvenuta in periodo repubblicano.
Nella conclusione del suo discorso, il relatore si è soffermato in particolar modo sul ruolo innovativo degli strumenti utilizzati dal dipartimento studi e ricerche della SPALL e sulla necessarietà nella ricerca formativa della figura del docente universitario, in qualità di collaboratore della SPALL, poiché solo ricerca e circolazione dei saperi possono portare alla formazione.
Il secondo macroaspetto analizzato nella conferenza riguarda la diffusione e la gestione di documenti utilizzati da amministrazioni ed enti pubblici.
Il primo tema è stato affrontato da Fernando Venturini sul ruolo della DFP (documentazione di fonte pubblica in rete) nella divulgazione dell’informazione pubblica in internet. Propriamente internet è stato analizzato come luogo della disponibilità del sapere pubblico, nonostante le ancora forti carenze che hanno fatto propendere Venturini per una sostanziale inesistenza on-line dell’informazione pubblica. Difatti, la disponibilità deve essere:
· completa, cioè non parziale
· reperibile attraverso eventuali motori di ricerca sui contenuti dei siti pubblici nazionali
· persistente, cioè non amovibile in breve termine da parte delle P.A.
Venturini, concludendo il suo discorso, ha posto tre spunti di riflessione all’uditorio circa:
· la necessità della manutenzione e della gestione dell’informazione
· l’essenzialità del sapere pubblico all’interno della rete internet
· l’erronea concorrenza delle istituzioni sulla documentazione pubblica.
Il secondo argomento è stato esposto da Andrea Marchitelli che ha illustrato la validità del sistema open-access per la fruizione e la circolazione dei saperi pubblici. Tale sistema frutto della ricerca scientifica, ha permesso lo sviluppo di nuove metodologie di ricerca, tuttavia il mancato adeguamento successivo della comunicazione scientifica ha provocato la crisi di quest’ultima. Nell’ambito universitario italiano, a seguito del Convegno di Berlino del 2007, si è manifestata una forte adesione al nuovo programma di open-access da parte di 75 atenei su 77. Nonostante ciò si deve amaramente constatare la reale utilizzazione dell’open-access unicamente da parte di 10-15 università.
Infine Marchitelli ha incentrato la propria attenzione sul Codice dell’ammistrazione digitale (dlgs 7 marzo 2005 n. 82), vertente sulla disponibilità dei dati pubblici, individuando tre elementi coadiuvanti lo sviluppo di essa:
· accesso senza restrizioni
· tecnologie che rendano possibile il diritto d’accesso in modo trasparente
· l’interoperatività tra amministrazioni tramite lo scambio di dati.
Scopo degli strumenti informatici suddetti è l’accrescimento della conoscenza dei cittadini, in maniera trasparente e democratica.
L’ultimo apporto è stato fornito da Lucia Antonelli, che dopo aver specificato modalità e motivazioni della nascita dell’archivio documentale della SSPAL, ha illustrato le ragioni della scelta del software Open-Source D-Space da parte della SSPAL.
In merito al primo aspetto Antonelli ha illustrato la creazione dell’archivio SSPAL a favore di corsisti, segretari comunali e provinciali volta a potenziare scopi didattici, quali un recupero più tempestivo e facilitato delle informazioni, la valorizzazione e l’incremento di tali risorse.
Riguardo al secondo aspetto l’installazione di tale software da parte della SSPAL è
stato cagionato da tre ordini di motivi:
· normativi;
· economici, al fine dell’abbattimento dei costi;
· tecnici, nell’utilizzo di requisiti informatici standard per il reperimento di metadati.
Per concludere Antonelli ha descritto le funzionalità del sito web della SSPAL, le griglie di ricerca di cui esso si avvale ed il bacino di utenza che consulta tale archivio, contenente 417 documenti di cui il 93% accessibili ed il restante 7% riservati.
L’epilogo della conferenza è stato imperniato sugli sviluppi e le prospettive future del sistema formativo di e-learning della SSPAL, aperto sempre a nuove e crescenti integrazioni per acquisire nuovo “valore aggiunto”. Si auspica l’utilizzo di sistemi affini da parte di altre scuole di formazione per le P.A. al fine di creare un sistema documentale basato sulla condivisione e lo scambio di documenti ed informazioni.


Francesca Sanapo