Nel caso in cui il processo verbale non è approvato, la riformulazione deve essere posta in votazione?

11.10.2007

Nella seduta antimeridiana dell’Assemblea del Senato del 16 maggio 2007, data lettura del processo verbale della precedente seduta del 10 maggio, il senatore Calderoli (LNP) chiede al vice presidente di turno, senatore Caprili, che il processo verbale sia sottoposto a votazione, previa verifica del numero legale. Il vice presidente Caprili, dopo aver invitato il senatore segretario a verificare se la richiesta avanzata dal senatore Calderoni risulta appoggiata, comunica che la stessa non è appoggiata dal prescritto numero di senatori e che, pertanto, la seduta è sospesa. Il senatore Calderoli insiste, però, perché la votazione del processo verbale avvenga subito. E, una volta messo ai voti, il processo verbale è approvato. In seguito a tale esito, il senatore Calderoli chiede la controprova mediante procedimento elettronico, al termine della quale il processo verbale risulta non approvato. Visto l’esito della controprova, il Presidente comunica all’Assemblea che sarà redatta una nuova stesura del verbale, la quale verrà posta in votazione alla ripresa della seduta.
Alla ripresa della seduta, dopo la lettura del processo verbale riformulato, il senatore Calderoli, pur apprezzando le modifiche fatte, chiede che – previa verifica del numero legale – l’approvazione della riformulazione venga certificata con un voto. Poiché, però, il Senato non risulta in numero legale, il Presidente Marini sospende nuovamente la seduta.
All’ulteriore ripresa della seduta, il senatore Calderoli chiede la parola per esprimere apprezzamento per il lavoro di correzione del verbale e per chiarire che non intende reiterare la richiesta di votazione del processo verbale. Non essendovi ulteriori osservazioni, il processo verbale si considera approvato.

a cura di Giovanna Perniciaro