Segnalazione dell’AGCM sugli ostacoli regolamentari alla concorrenza nel settore postale.

05.06.2007

L’AGCM, nell’esercizio dei poteri di cui all’articolo 21 della legge 287/1990, ha inviato al Ministro delle Comunicazioni una segnalazione nella quale rileva come l’affermazione di dinamiche competitive nel settore dei servizi postali, particolarmente necessaria nella prospettiva della completa liberalizzazione del settore postale prevista per il 2009, sia resa difficoltosa da alcune previsioni recentemente introdotte nella regolazione nazionale che costituiscono elementi ostativi alla realizzazione di un contesto concorrenziale per l’offerta dei servizi postali.
Più nello specifico, l’attenzione dell’Autorità si concentra sull’assetto regolamentare delineato dal DM 12 maggio 2006 sulla cd. “posta massiva”, ovvero invii consegnati a Poste Italiane in rilevanti quantitativi per la successiva distribuzione alla clientela (ad es.di estratti conti bancari o informazioni relative ad utente energetiche, telefoniche, ecc.).
Ad avviso dell’AGCM, alcune delle disposizioni contenute nel decreto del maggio 2006 – che pure ha consentito il superamento delle barriere all’entrata previste nella preesistente regolamentazione sulla posta elettronica ibrida (PEI) che, unitamente alle condizioni di accesso alla rete postale predisposte da Poste, avevano ostacolato lo sviluppo della concorrenza in aree già liberalizzate dei servizi postali (stampa, imbustamento e successiva consegna della corrispondenza a Poste per l’espletamento delle fasi riservate) – sono caratterizzate da profili che rischiano di ostacolare il processo di liberalizzazione in atto.
Nella segnalazione si rileva, infatti, come l’introduzione della posta massiva, in combinato disposto con la nuova struttura tariffaria, abbia determinato un significativo aumento di prezzi (complessivamente pari a circa il 30%) dei servizi postali sia per i consumatori business che per i consumatori retail, che ha portato ad un netto miglioramento del conto economico di Poste. Al riguardo, l’AGCM ha osservato che «sotto il profilo concorrenziale, il miglioramento della situazione finanziaria del gruppo Poste deve derivare in primo luogo dal raggiungimento dell’obiettivo di contenimento dei costi basato su una maggiore efficienza, piuttosto che da aumenti dei prezzi dei servizi fruiti dalla collettività»
Altri profili di criticità della regolamentazione sono individuati in riferimento alla definizione, che la regolamentazione demanda a Poste Italiane S.p.A., di Condizioni Tecnico Attuative per l’accesso alla rete postale che prevedono oneri in materia di standardizzazione del prodotto, prelavorazione della corrispondenza in funzione della località di destinazione finale, raggruppamento della corrispondenza consegnata in base a criteri di omogeneità, ecc..
Sul punto, l’AGCM, dopo aver ricordato come nella prospettiva della transizione verso un assetto liberalizzato del settore, risulta di fondamentale importanza che le disposizioni regolamentari siano finalizzate a creare le precondizioni per lo sviluppo competitivo del mercato, rileva che il Decreto Ministeriale ha attribuito «un’eccessiva discrezionalità in capo a Poste Italiane nello stabilire le condizioni tecniche alle quali è subordinata l’applicazione della tariffa di posta massiva».
In tale linea di ragionamento, viene osservato come dal momento che i procedimenti di omologazione da parte dall’operatore in monopolio legale e in posizione dominante in tutta la filiera della gamma dei servizi postali offerti, incentivano comportamenti abusivi della concorrenza e rischiano di creare un quadro concorrenziale fortemente distorto, sarebbe auspicabile che anche nel settore postale – così come del resto accade in altri settori regolati –  «la gestione delle procedure di standardizzazione e omologazione sia più correttamente demandata al soggetto regolatore, che opera in posizione di terzietà e neutralità rispetto a tutti gli operatori sul mercato».
Nel concludere la propria segnalazione, l’AGCM esprime l’auspicio che il Ministero delle Comunicazioni, in qualità di Autorità di Regolamentazione del settore postale, da un lato ponga in essere le necessarie verifiche in relazione all’effettiva compatibilità con i principi concorrenziali delle tariffe massime attualmente previste dal decreto del 12 maggio 2006, dall’altro, individui correttivi alla regolamentazione vigente in modo da eliminare le evidenziate incoerenze con il perseguimento di un assetto maggiormente competitivo del settore, in particolare garantendo un quadro di regole certe e non discriminatorie che crei i necessari incentivi negli operatori in vista della liberalizzazione del settore postale.
Il testo del documento (AS 391) è reperibile nella sezione Segnalazioni e Pareri del sito dell’AGCM al seguente indirizzo http://www.agcm.it/
a cura di Luigi Alla