Il piano d’azione per la scuola varato da Confindustria

31.05.2007

Confindustria ha presentato al Governo,  il 21 maggio scorso, il cd. Piano d’azione per la scuola, con l’obiettivo di rendere più moderna e più europea la scuola italiana e di favorire occupabilità e accesso al mondo del lavoro.
Nell’ambito di un documento comune sulla scuola sottoscritto il 30 marzo 2007  da 18 organizzazioni imprenditoriali, ha individuato alcune proposte da adottare con urgenza e che riguardano: la qualità dell’apprendimento, i docenti professionisti, il governo dell’autonomia, le risorse finanziarie e umane e il filone delle scuole tecnologiche.

Qualità dell’apprendimento
E’ prevista la riduzione del numero delle discipline nella scuola secondaria superiore e accrescimento delle discipline scientifiche e tecnologiche. Dovrebbero, poi, essere definiti gli standard minimi nazionali di apprendimento per gli studenti di 14, 16 e 18 anni in italiano, inglese, matematica e scienze attraverso test centralizzati sul modello OCSE-PISA.

Docenti professionisti
E’ previsto il riconoscimento del merito individuale in termini di selezione, stipendio e sviluppo professionale, attraverso la revisione dello stato giuridico e sono previste politiche di assunzione basate su una formazione di livello universitario, tirocinio e praticantato.

Governo dell’autonomia
E’ previsto il rafforzamento del ruolo di programmazione delle regioni e di quello gestionale delle istituzioni scolastiche autonome. Si dovrebbe puntare, poi, alla differenziazione tra organi di indirizzo (Consiglio di Istituto), organi di gestione ( Dirigente scolastico e giunta esecutiva integrata con rappresentanze delle imprese) e organi tecnici (Dipartimenti).

Risorse finanziarie e umane
E’ prvisto l’elevamento al 20% della quota del bilancio generale dello Stato relativa alla pubblica istruzione, attribuita direttamente alle scuole senza vincoli di destinazione.

Il filone tecnologico
E’ prevista l’attuazione di un piano nazionale per l’orientamento e il coivolgimento delle categorie produttive nella definizione degli obiettivi di apprendimento e degli standard delle competenze degli istituti tecnici.

Il documento completo

a cura di Rosalba Picerno