Se il Presidente della Repubblica respinge le dimissioni del Governo e lo rinvia alle Camere, su quale atto può essere rinnovata la fiducia?

16.03.2007

Nella seduta dell’Assemblea del Senato del 27 febbraio 2007, dedicata alle comunicazioni del Presidente del Consiglio, il sen. Calderoli (LNP) solleva un richiamo al regolamento con riferimento all’articolo 105 r.S. Tale disposizione prevede che in occasione di un dibattito sulle comunicazioni del Governo ciascun senatore può presentare una proposta di risoluzione, votata al termine della discussione generale.
Nel caso in specie, il Presidente del Consiglio è intervenuto in aula a fronte di un rinvio del Governo alle Camere deciso dal Presidente della Repubblica: non si è trattato quindi – a giudizio del sen. Calderoli – di un reincarico, da cui sarebbe scaturita la necessità di procedere all’approvazione di una mozione di fiducia, ma semplicemente di una verifica della maggioranza parlamentare. Tuttavia, il Presidente del Consiglio, a conclusione del suo discorso, si è rivolto all’Assemblea chiedendone la fiducia: tale circostanza, ad avviso del sen. Calderoli, è illegittima, in quanto, non essendo un nuovo Esecutivo, si trattava esclusivamente di confermare la fiducia di cui esso già godeva: con la posizione di una questione di fiducia su un documento, cioè su una proposta di risoluzione, a discussione generale ultimata. Al termine del discorso del Presidente del Consiglio non erano però stati presentati documenti, ad eccezione della proposta di risoluzione dello stesso sen. Calderoli, il quale chiede perciò al Presidente se la questione di fiducia sia riferita al testo a sua firma.
Il Presidente di turno, sen. Angius, ha ribadito che, in base all’articolo 105 r.S., non sussistono limiti alla presentazione di ulteriori proposte di risoluzione da parte do ciascun senatore, e che è facoltà del Governo decidere su quale di esse porre la questione di fiducia al termine della discussione generale.
La risposta è stata ribadita al sen. Calderoli dal Presidente del Senato Marini nella seduta pomeridiana del 28 febbraio. Dopo aver confermato che il Governo che si è presentato all’Assemblea è formalmente in carica, il Presidente ha infatti ribadito che, alla luce della citata disposizione regolamentare, il Presidente del Consiglio in sede di replica è tenuto formalmente a porre la questione di fiducia su uno dei documenti presentati, ritenendosi perciò superato, in tal caso, il principio della messa in votazione delle risoluzioni sulla base dell’ordine temporale di presentazione.

a cura di Rosella Di Cesare