Se le sedute delle commissioni non possono aver luogo per il protrarsi dei lavori dell’Aula, deve essere disposta una nuova convocazione delle stesse?

20.09.2006

Nella seduta del 19 luglio 2006 della VI Commissione Finanze della Camera dei deputati dedicata all’esame in sede consultiva del DPEF, l’on. Cogodi (RC-SE), nel richiamare un’indicazione fornita dal Presidente della Camera circa la necessità di “sconvocare” le eventuali sedute delle Commissioni se contestuali ai lavori dell’Aula, rileva che la seduta attualmente in corso non potrebbe aver luogo. Tale seduta, prevista le 14, era infatti concomitante allo svolgimento di votazioni in Assemblea, ed è stata perciò “sconvocata”: tuttavia, la Commissione, riunendosi al termine dei lavori dell’Aula, non potrebbe iniziare l’esame del DPEF poiché non era stato predisposto un nuovo orario di inizio della seduta.
Il Presidente Del Mese, nel fugare dubbi circa la presunta irregolarità della seduta in corso, precisa che l’obbligo per le Commissioni di non svolgere i propri lavori in contemporanea con l’Assemblea, ai sensi dell’art. 30 del regolamento, riguarda in particolare le sedute in cui in Aula sono previste votazioni. Pertanto, nel caso specifico, la convocazione delle Commissioni si intende posticipata al termine delle suddette votazioni. Correttamente, la Commissione si è riunita al termine della votazione sugli ordini del giorno, senza mutare gli argomenti previsti, subendo perciò solo un ritardo a causa dei lavori dell’assemblea.
L’on. Reina (Misto-MpA) rileva l’opportunità che, ove le sedute delle Commissioni vengano “sconvocate”, venga disposta una nuova convocazione, al fine di assicurare la presenza dei componenti e la piena regolarità dei lavori.
Il Presidente conclude affermando che ad ogni modo la Presidenza si farà carico di assicurare tutti i tempi di esame necessari ad approfondire adeguatamente le questioni assegnate alla Commissione.

a cura di Rosella Di Cesare