In che misura l’assegnazione di un provvedimento ad una commissione del Senato può condizionare l’assegnazione del medesimo alla Camera?

01.08.2006

Nella seduta dell’Assemblea della Camera del 25 luglio 2006, l’onorevole Della Vedova (FI), intervenendo sull’ordine dei lavori (art.41, r.C), segnala che ai fini dell’assegnazione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n.223/2006 (cosiddetto decreto Visco-Bersani), la Presidenza dovrebbe tener conto del principio della competenza cui si ispira il regolamento della Camera, attribuendo il provvedimento all’esame della Commissione finanze e, in subordine, alla Commissione attività produttive, e non del criterio dell’analogia, in forza del quale l’atto sarebbe assegnato alla stessa Commissione cui il Senato ha affidato l’esame in sede referente (nel caso di specie si trattava della 5a Commissione (Bilancio).
L’onorevole Antonio Leone (FI), intervenendo successivamente, rimarca l’esigenza di investire della questione la Giunta per il regolamento, al fine di evitare che l’assegnazione dei provvedimenti segua “a traino” quella effettuata dal ramo del Parlamento che ha il provvedimento in prima lettura.
Il provvedimento viene poi assegnato, in sede referente, alle Commissioni riunite V (Bilancio) e VI (Finanze).

a cura di Piero Gambale