La decisione dell’Ufficio dei Presidenza con cui si autorizza la formazione di gruppi “in deroga” può essere rivista dall’Assemblea della Camera?

29.05.2006

Nella seduta della Camera dei deputati del 18 maggio 2006, l’on. Leone (FI) ha chiesto la parola per un richiamo al regolamento, relativamente alla costituzione di nuovi gruppi parlamentari. Egli ha sottolineato l’inopportunità della decisione dell’Ufficio di Presidenza, assunta il 17 maggio 2006 e preceduta dalla seduta della Giunta per il Regolamento svoltasi il 16 maggio 2006, di autorizzare cinque nuovi gruppi parlamentari in deroga al requisito minimo di 20 deputati (Rosa nel pugno con 17 membri, Comunisti italiani con 16 membri, Verdi con 16 iscritti, Popolari-UDEUR con 14 iscritti e Democrazia cristiana-Partito socialista con 6 membri), ai sensi dell’art. 14, comma 2, del regolamento, date le ricadute in termini di funzionalità dell’assemblea e di costi. L’on. Leone ha poi affermato che sarebbe stato più corretto procedere semplicemente alla costituzione di componenti politiche all’interno del gruppo misto, applicando l’art. 14, comma 5, del regolamento, e pertanto ha auspicato la possibilità di una rivisitazione della decisione.
Dopo gli interventi dei deputati Boato (Verdi) e Giachetti (l’Ulivo), il Presidente Bertinotti ha replicato sostenendo che la questione posta, pur avendo un indubbio rilievo politico, non si configurava quale richiamo al regolamento, poiché si riferisce ad una valutazione oggetto di prerogative dell’Ufficio di Presidenza. Inoltre, il Presidente ha ritenuto che le esigenze di funzionalità devono essere subordinate ad un obiettivo “prevalente”, ovvero la domanda di rappresentanza avanzata da soggettività politiche aventi i requisiti previsti dal regolamento per costituirsi in gruppi.
La questione è stata poi ripresa nella seduta dell’Assemblea del 22 maggio 2006 dall’on. Buontempo (AN), il quale, nel sottolineare l’inadeguatezza dell’interpretazione dell’art. 14, comma 2, del regolamento adottata in seno all’Ufficio di Presidenza, ha manifestato il suo disappunto per le modalità con cui è stata assunta la deliberazione, poiché è avvenuta con un solo voto determinate, quello del Presidente della Camera. Il Vice presidente Leoni, nel ricordare la correttezza regolamentare delle decisioni prese dall’Ufficio di Presidenza, si è riservato di riferire le istanze sollevate al Presidente della Camera.

a cura di Rosella Di Cesare