Presentata dalla Commissione Europea una Relazione sul funzionamento del mercato interno dell’elettricità e del gas.

24.01.2006

La conclusione cui giunge la Relazione è che la concorrenza transfrontaliera non è ancora sufficientemente sviluppata da poter offrire ai consumatori una vera alternativa ai fornitori nazionali, come è del resto testimoniato dalla mancata convergenza dei prezzi tra i vari paesi dell’UE e dal basso livello di scambi transfrontalieri.
Tra le principali cause di questa situazione, la Commissione individua i ritardi e la scarsa determinazione degli Stati membri nell’attuazione del “secondo pacchetto” di direttive in materia energetica. Sono, infatti, numerosi gli Stati membri che hanno attuato le direttive con ritardi anche di un anno, mentre altri non hanno ancora provveduto e molti hanno seguito un’impostazione minimalista in sede di attuazione.
Nel documento si precisa, inoltre, che la cattiva utilizzazione delle infrastrutture esistenti e, nel caso dell’elettricità, l’insufficiente interconnessione tra molti Stati membri impediscono lo sviluppo di un’effettiva concorrenza, nonostante l’impegno politico assunto nel 2002 dal Consiglio europeo di conseguire una capacità di importazione pari ad almeno il 10% del consumo interno. In più il mercato del gas continua ad essere caratterizzato da una scarsa liquidità e da un’insufficiente capacità di trasporto.
Il testo integrale della Relazione è disponibile sul sito Europa al seguente indirizzo: http://www.europa.eu.int/comm/energy/electricity/report_2005/index_en.htm
Le conclusioni contenute nella Relazione sono in gran parte confermate e integrate dai primi risultati dell’Indagine – avviata nel giugno 2005 – sulla concorrenza nei settori energetici recentemente presentati dalla Commissione, dove viene messo in rilievo che i mercati europei dell’energia non sono ancora aperti alle regole della concorrenza e che esistono ancora gravi carenze nell’organizzazione del mercato unico. In particolare, le prime indicazioni che pervengono dall’indagine settoriale hanno permesso di individuare alcuni aspetti di particolare criticità che concorrono a determinare disfunzioni del mercato:
a)      l’elevato livello di concentrazione che ancora caratterizza, in molti Stati membri, i mercati del gas e dell’energia elettrica dove gli operatori incumbent hanno quindi la possibilità di influenzare i prezzi;
b)      la mancanza di adeguata liquidità in molti mercati da ricondurre, sia alla presenza di contratti a lungo termine (è il caso del gas), sia al fatto che molte imprese operano contemporaneamente nel campo della produzione e della vendita al dettaglio, limitando in tal modo lo sviluppo dei mercati all’ingrosso (è il caso dell’elettricità).
c)      la presenza di rilevanti ostacoli alla fornitura transfrontaliera di gas e di elettricità che impediscono lo sviluppo di mercati energetici integrati a livello comunitario;
d)      la scarsa trasparenza dei mercati, che avvantaggia gli operatori esistenti e danneggia i nuovi entranti
e)      la scarsa fiducia, tanto da parte delle imprese quanto dei consumatori, sui meccanismi specifici di formazione dei prezzi sui mercati all’ingrosso dell’energia.
Una sintesi dei problemi finora individuati dall’Indagine sulla concorrenza nel settore dell’energia è disponibile sul sito Europa al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/competition/antitrust/others/sector_inquiries/energy/
a cura di Luigi Alla