Conclusioni 12/1/2006 dell’Avvocato Generale L. A. Geelhoed nella Causa C-412/04: sulla compatibilità con il diritto comunitario dell’articolo 113, c. 5, del TUEL (dlgs. 267/2000)

12.01.2006

L’Avvocato Generale L. A. Geelhoed, nelle Conclusioni presentate nella causa C-412/04, ha affermato che gli artt. 43, 49 e 86 del Trattato CE devono essere interpretati nel senso che non ostano all’applicazione di una disposizione quale l’art. 113, comma 5, del decreto legislativo italiano n. 267/00, nel testo attualmente vigente. Ad avviso dell’Avvocato Generale, infatti, il nuovo testo dell’art. 113, comma 5, lett. c), del decreto legislativo n. 267/00 risulta conforme alle indicazioni della giurisprudenza comunitaria e, quindi, alla luce di tale conformità della normativa nazionale con la giurisprudenza della Corte, qualsiasi decisione di un’amministrazione locale che, a sua volta, risulti conforme a tale normativa deve essere parimenti considerata compatibile con il diritto comunitario.
Particolare interesse rivestono alcune osservazioni effettuate dall’Avvocato Generale, nell’esaminare il caso portato alla sua attenzione. Nell’argomentare le proprie Conclusioni, infatti, egli si domanda se alla luce della recente posizione espressa dalla Corte di Giustizia nella sentenza 10 novembre 2005, causa C-29/04, Commissione/Austria (Modling), non possa ritenersi che i due “criteri Teckal” debbano ritenersi integrati da «un terzo criterio», quello della loro continuativa “soddisfazione successivamente all’attribuzione alla società affidataria diretta della gestione di un servizio pubblico”.
a cura di Luigi Alla


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