Se il tema della transizione ha largamente impegnato la letteratura giuspubblicistica italiana, gli indirizzi dei percorsi della transizione sono, però,spesso stati indicati con estrema prudenza. Una prudenza certamente alimentata dalle molteplici insicurezze provocate dalla globalizzazione e dalle tortuose dinamiche dell’integrazione europea, ma non solo. L’incidenza delle peculiarità nazionali s’è fatta sentire.
Si è tanto insistito sulla lunghezza della transizione italiana e sull’incertezza dei suoi approdi, che l’argomento ha finito per legittimare riconosciuti ritardi di analisi e constatabili vuoti di prospettive politiche.
Il lavoro di Raffaele Chiarelli (La repubblica italiana come governo degli uomini, I, Giappichelli, Torino, 2005) si pone in controtendenza perché concreta un tentativo di indicare uno sbocco della transizione italiana e di delinearne le dinamiche.
Apparentemente l’ipotesi considerata sembra rasentare la banalità: la transizione in corso in Italia rifletterebbe il passaggio da un governo della legge ad un governo degli uomini.
La riproposizione ai giorni nostri di un’alternativa che aveva appassionato Platone ed Aristotele non è però un riflesso della diffusa constatazione della crisi della legalità, né si risolve nella compilazione di un lamentoso “cahier de doleance” contro un determinato governo.
Raffaele Chiarelli si propone di individuare e di analizzare ad un tempo gli argomenti di legittimazione giuridica, politica, culturale del governo degli uomini e gli argomenti di delegittimazione del governo delle leggi.
Il percorso della riflessione si orienta verso l’approfondimento delle tipologie del governo degli uomini, verso il confronto delle loro letture storiche, verso l’analisi dei paradigmi della loro legittimazione.
Se l’esplorazione delle differenti configurazioni del governo degli uomini, dalla tirannide greca allo Stato di polizia, implica un attento esame delle loro aree di confine e quindi l’indicazione delle più rilevanti dinamiche di contatto tra regole ed arbitrio, l’analisi dei paradigmi di legittimazione delle varie forme di dispotismo parrebbe talvolta riflettere percorsi argomentativi e concettuali direttamente riconducibili alle differenti problematiche dello “Stato costituzionale” odierno. Una occasione per discutere della sussistenza della sacralità nelle istituzioni, delle relazioni concettuali tra la “fidelitas” e la “leale collaborazione”, tra ragion di stato e programmazione, tra razionalità e ”ragionevolezza”…e anche di altro.
La Repubblica italiana come governo degli uomini
Indice
Introduzione e piano dell’opera
Problematica della transizione e prospettiva del governo degli uomini
Parte Prima
I paradigmi del governo degli uomini
Capitolo I
La tirannide come negazione del governo della legge
Capitolo II
La configurazione del dispotismo
Capitolo III
Le dinamiche di legittimazione del regime patriarcale
Capitolo IV
Caratteri e tipologie del patrimonialismo
Capitolo V
Le problematiche dell’assolutismo
Capitolo VI
I paradigmi della legittimazione dell’assolutismo
Capitolo VII
Le continuità dello Stato di polizia