Marcello Clarich, Autorità Indipendenti – Bilancio e prospettive di un modello, Il Mulino, 2005

22.07.2005

L’Autore, ripercorrendo un tratto della storia amministrativa del nostro Paese, tenta un bilancio del modello delle autorità amministrative indipendenti a quindici anni dalla loro istituzione.

Nell’esperienza italiana, la nascita delle autorità amministrative indipendenti è avvenuta in concomitanza con l’emergere di una nuova Costituzione economica sotto la spinta del diritto comunitario e per effetto degli squilibri della finanza pubblica negli anni Novanta del secolo scorso. Allo Stato pianificatore e imprenditore è subentrato lo Stato garante del funzionamento del meccanismo della concorrenza e correttore dei fallimenti del mercato. Si è aperto così lo spazio per una regolazione a elevato contenuto tecnico attribuito a entità indipendenti sia dal potere politico sia dalle imprese regolate.

Nel volume, l’Autore illustra la parabola evolutiva delle autorità indipendenti. Negli anni Novanta del secolo appena concluso il modello era nella sua fase ascendente; nei primi anni del nuovo secolo esso vive una fase di ripensamento e forse di declino.

In particolare, il primo capitolo, partendo dalla nascita delle autorità indipendenti, descrive la loro crescita alla luce delle relazioni istituzionali che collegano tali entità agli altri protagonisti della scena istituzionale cioè il Parlamento, il Governo, l’Unione europea, le Regioni, le imprese regolate, la magistratura, l’opinione pubblica.

Il secondo capitolo ricostruisce le radici culturali che hanno generato il modello organizzativo delle autorità indipendenti. L’Autore si sofferma soprattutto sui rapporti tra politica e tecnica, tra democrazia e regolazione da cui deriva il problema del deficit di legittimazione democratica.

Nei capitoli successivi viene illustrata l’attività delle autorità indipendenti; vengono quindi analizzati i poteri e le funzioni di “aggiudicazione” e di “regolazione”, le tipologie dei vari procedimenti e le garanzie del contraddittorio. Particolare attenzione è riservata allo studio e all’analisi dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e della Banca d’Italia.

Infine l’ultimo capitolo è dedicato ai controlli giurisdizionali sugli atti delle autorità indipendenti che vedono protagonista il giudice amministrativo come giudice ultimo dei “fallimenti del mercato” e dei “fallimenti della regolazione”.


recensione a cura di Raffaella Marzulli