L’autonomia didattica unisce, la parità tra scuole statali e non statali continua a dividere gli insegnanti: è quanto emerge da un’indagine per campione Quando gli insegnanti guardano la scuola: autonomia e parità presentata nel corso di un convegno della Fondazione Giovanni Agnelli e coordinata da Luisa Ribolzi dell’Università di Genova.
La maggioranza dei docenti (statali e non statali) considera l’autonomia didattica, introdotta nel 1999, più un’opportunità che un rischio, anche se l’87% degli insegnanti statali e il 73% dei non statali teme che l’autonomia didattica resti una possibilità teorica senza adeguati finanziamenti.
Per quanto concerne la parità il giudizio è differente e si manifesta una carenza di informazione: le condizioni che, in base alla legge del 2000 che ha istituito il sistema pubblico integrato dell’istruzione, consentono agli istituti scolastici privati di ottenere la parità con quelli statali sono conosciute in modo piuttosto impreciso da un terzo degli insegnanti statali e da un quarto di quelli non statali; inoltre, il 73% dei docenti statali e il 9% di quelli non statali, ritiene che il finanziamento pubblico alle scuole paritarie crei più problemi di quanti ne risolva.
La ricerca, che è stata finanziata dal Miur e dalla Fondazione Giovanni Agnelli nel quadro del programma “Persone, generazioni, sviluppo”, è stata condotta attraverso delle interviste ad un campione di insegnanti di cinque regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Calabria), per un totale di 460 docenti delle scuole secondarie superiori che sono stati intervistati sull’autonomia e 1.125 insegnanti delle elementari e superiori che sono stati sentiti a proposito della parità.
La sintesi della ricerca è consultabile all’indirizzo: http://www.fga.it/