Le dichiarazioni di voto possono essere riferite a ciascun ordine del giorno?

24.02.2005

Nella seduta dell’Assemblea del 26 gennaio 2005 la Presidenza della Camera, nel corso dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 281 del 2004 (recante norme in materia di ristrutturazione delle grandi imprese in stato di insolvenza – C. 5464), precisa, in risposta ad una richiesta di chiarimenti formulata dall’onorevole Boccia (Margh-U) che, pur distinguendosi, ai sensi dell’art. 88, c.1 del r.C., quattro fasi relative all’esame degli ordini del giorno – ossia l’illustrazione, il parere del Governo, le dichiarazioni di voto sul complesso degli ordini del giorno e la votazione degli stessi – la prassi consente che le dichiarazioni di voto siano riferibili a ciascun ordine del giorno, fermi restando i limiti temporali precisati (cinque minuti, utilizzabili in un solo intervento o al massimo nell’ambito di due). Pertanto, ove nessuno richieda di illustrare preventivamente il proprio ordine del giorno e ove nessuno intenda parlare successivamente all’espressione del parere del Governo per una dichiarazione di voto, che è una dichiarazione complessiva sugli ordini del giorno, la Presidenza ritiene di poter consentire singole dichiarazioni di voto per ciascun ordine del giorno, purché nei limiti sopra richiamati.
Tale prassi, ad avviso della Presidenza, consente di valorizzare il lavoro parlamentare concentrandolo sul singolo ordine del giorno e muove nella direzione di attribuire una maggiore incidenza ad uno strumento procedurale attribuito al singolo deputato. La Presidenza ha tuttavia nella stessa occasione precisato che la fase della dichiarazione di voto mantiene intatta la sua finalizzazione, non potendosi in alcun modo trasformare in una sorta di “negoziazione tra il presentatore ed il Governo” sul contenuto stesso dell’ordine del giorno.
Sulla procedura parlamentare di esame e di approvazione degli ordini del giorno cfr. anche le segnalazioni riferite alla seduta della Camera del 29 aprile 2003.

a cura di Piero Gambale