Nuove proroghe sulla legge La Loggia

10.01.2005

Il 21 dicembre 2004 il Parlamento ha approvato la legge di conversione del d.l.266 del 2004, il c.d. ‘decreto milleproroghe’, assai criticato sia per aspetti procedurali che contenutistici. Tali tipologie di decreti intervengono a differire nel tempo termini di atti normativi e contengono una serie di materie disomogenee, accomunate dalla unica finalità della proroga, anche in settori che difettano dei requisiti di ‘immediata applicabilità’ previsti dall’art.15 della legge 400/1988. Da queste prime considerazioni, si nota una carente attenzione alla necessaria previa verifica dei presupposti di necessità e urgenza previsti dalla Costituzione per l’utilizzo del decreto legge, nonchè, una debole considerazione per i requisiti di specificità e omogeneità di contenuto, in via di prassi ritenuti riferibili non solo al dl ma anche alla legge di conversione. Per queste ragioni, il decreto in questione ha posto molteplici rilievi critici specialmente in sede di conversione. Il ddl di conversione è stato presentato prima al Senato, dove, dato l’orientamento più ‘permissivo’in tema di ammissibilità di articoli e/o emendamenti estranei al contenuto dell’atto, sono stati introdotti articoli con nuove proroghe che rasentano il profilo dell’incostituzionalità. Si tratta di proroghe a deleghe legislative, di differimenti di termini contenuti in disposizioni di rango non legislativo ma regolamentare, nonché nella proroga di scadenze che non si configurano come imminenti.

a cura di Rosella Di Cesare