Stipulato un protocollo d’intesa tra il Ministero delle politiche sociali e l’Associazione nazionale consulenti del lavoro in tema di responsabilità sociale delle imprese.

01.12.2004

Lo scorso 15 novembre il Ministro del Welfare ha siglato, insieme al segretario generale dell’Associazione nazionale consulenti del lavoro, un protocollo che avrà validità triennale e che intende dare un impulso ulteriore alla diffusione della responsabilità sociale (Corporate Social Responsibility) tra le piccole e medie imprese.
Va ricordato in proposito che la Commissione europea – Direzione generale occupazione e affari sociali – ha inserito il tema della responsabilità sociale delle imprese (CSR – Corporate Social Responsibility) tra le attività che intende sviluppare nell’ambito delle proprie competenze e, attraverso un apposito Libro Verde del luglio 2001, ha assunto l’impegno di promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese; con la successiva comunicazione “Un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile” del luglio 2002, ha inoltre invitato gli Stati membri a farsi promotori della sensibilizzazione e dello sviluppo della CSR nelle proprie realtà territoriali.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha recepito queste indicazioni e ha costituito un gruppo di lavoro interamente dedicato all’approfondimento di questo tema e alla definizione di un quadro di riferimento comune che le imprese italiane possono adottare su base volontaria. La proposta, nota come Progetto CSR-SC, è stata presentata in occasione della Terza Conferenza Europea sulla CSR, organizzata a Venezia il 14 novembre del 2003.
Il Ministero ha quindi adottato la definizione di Corporate Social Responsibility della Commissione Europea secondo cui la CSR viene definita come “l’integrazione, su base volontaria, da parte delle imprese delle preoccupazioni sociali ed ecologiche nella loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate (stakeholder)”, riconoscendo inoltre i seguenti principi come fondamentali: bisogno di credibilità e trasparenza delle pratiche di CSR; riconoscimento della natura volontaria della CSR; attenzione alle caratteristiche e ai bisogni specifici delle piccole e medie imprese.
Nell’ambito del Progetto CSR-SC, il Ministero del Welfare ha proposto uno strumento per guidare le imprese verso obiettivi di eccellenza nelle modalità di rendicontazione delle pratiche di CSR: il Social Statement. Questo strumento, che prevede, su base volontaria, la compilazione, da parte delle imprese di un set di indicatori, consente di monitorare l’impegno e le attività realizzate dalle imprese. Il set di indicatori è costituito da indicatori qualitativi e quantitativi e, per facilitare la promozione della CSR nelle PMI, è costituito da indicatori comuni, per tutte le imprese (incluse le PMI) e da indicatori addizionali, per le imprese di maggiore dimensione (a partire da 50 dipendenti).
Il Ministero, infine, allo scopo di promuovere la cultura della CSR e il Progetto CSR-SC, ha stipulato e intende stipulare accordi di programma con associazioni e attori che condividono gli obiettivi del Progetto CSR-SC.
L’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro – Sindacato Unitario (A.N.C.L.-S.U.) ha manifestato il suo interesse al tema della CSR e ha espresso l’intenzione di supportare, nell’ambito delle proprie attività istituzionali e nel rispetto dei suddetti accordi di programma con altre associazioni, iniziative di sensibilizzazione e di sviluppo del Progetto CSR-SC, attraverso il sistema dei propri Consigli regionali e Unioni provinciali presenti sul territorio nazionale e dotati di adeguate professionalità in materia.

a cura di Paolo Zuddas