Energia-prosegue il processo di privatizzazione dell’Enel

15.10.2004

Prosegue la privatizzazione dell’Enel, avviata dapprima con il d.l. 11 luglio 1992, n.333, convertito in legge 8 agosto 1992, n.359, recante Misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica, e successivamente con il d.l. 31 maggio 1994, n.332 convertito nella legge 30 luglio 1994, n. 474, recante Norme per l’accelerazione delle procedure di dismissione di partecipazioni dello Stato e degli enti pubblici in società per azioni.
Dal 18 al 22 ottobre 2004, infatti, il Ministero dell’economia metterà in vendita circa un miliardo di azioni Enel, pari al 16,4% del capitale, riservandosi in tal modo una quota di poco superiore al 30%. Attualmente il Ministero detiene direttamente il 50,35% e, indirettamente attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, il 10,29% della società elettrica. Il pagamento delle azioni assegnate è previsto per il 27 ottobre 2004 ed il prezzo definitivo sarà annunciato non oltre il 24 ottobre.
Il collocamento, denominato “Enel tris”, costituisce la più grande cessione di azioni al pubblico effettuata in Italia negli ultimi cinque anni e rappresenta un passo importante nell’ambito del processo, iniziato negli anni Novanta, volto a favorire i meccanismi concorrenziali di accesso alle public utilities, a stimolare il confronto tra più operatori e a ridurre il peso degli ex-monopolisti.
L’operazione consiste in una vendita di azioni Enel e comprende un’offerta pubblica in Italia ed un collocamento istituzionale riservato ad investitori professionali italiani ed istituzionali esteri. L’offerta pubblica prevede una quota destinata al pubblico indistinto, una destinata ai dipendenti del Gruppo Enel ed una infine riservata agli azionisti Enel; particolari incentivi sono inoltre previsti per chi acquisterà almeno 100 azioni e per chi è socio di Enel dal 1999, data del primo collocamento.
Nel 1999 lo Stato mise sul mercato la prima tranche di azioni (circa il 30% del capitale Enel) e registrò un numero assai elevato di adesioni; più limitata fu la cessione di azioni di ottobre 2003, in occasione della quale il Ministero dell’economia collocò solo il 6,6% del capitale; va ricordato, da ultimo, che dopo la vendita della seconda tranche lo Stato, nel dicembre 2003, ha ceduto alla Cassa Depositi e Prestiti una ulteriore quota di circa il 10%, scendendo all’attuale partecipazione nel capitale della società elettrica.
a cura di Irene Pacelli