Energia – Il Senato approva il disegno di legge di riordino del settore energetico e lo trasmette alla Camera

22.07.2004

Il 26 maggio 2004 il Senato, con voto di fiducia, ha approvato il cosiddetto Ddl Marzano, AS 2421, con il nuovo titolo “Riordino del settore energetico, nonché deleghe al Governo in materia di produzione di energia elettrica, di stoccaggio e vendita di GPL e di gestione dei rifiuti radioattivi”, e lo ha trasmesso alla Camera dei Deputati per un nuovo esame.
Rispetto al testo approvato in prima lettura, non vi sono differenze sostanziali, fatta eccezione per la previsione (cd “maxiemendamento”) in base alla quale il Governo si riserva di adottare, entro due anni dall’entrata in vigore del provvedimento, uno o più decreti legislativi per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia, nel rispetto dei principi generali, nazionali ed internazionali, in materia di liberalizzazione, sviluppo del mercato interno europeo, promozione della concorrenza e dell’innovazione tecnologica.
Tra le nuove misure previste vi sono poi gli incentivi ai Comuni che ospitano nuove centrali da oltre 300 MW, il rafforzamento del collegio dell’Autorità dell’Energia Elettrica e del Gas (da tre componenti si passa a cinque: quattro più il presidente), i vincoli per le società straniere i cui Stati non garantiscono rapporti di reciprocità con il nostro paese.
Per potenziare la produzione e il trasporto di energia elettrica, il testo riformato stabilisce da un lato, procedure semplificative per le autorizzazioni necessarie alla costruzione di nuove centrali (da rilasciarsi in 180 giorni dalla domanda); dall’altro, la corresponsione di Euro 0,20 per ogni MWh prodotto da ogni centrale nei primi sette anni di esercizio degli impianti.
E’ confermata la previsione dell’apertura del mercato elettrico dal 1° luglio 2004 per i clienti non domestici e dal l° luglio 2007 per tutti gli utenti, che saranno liberi di scegliere il proprio fornitore di energia. Anche l’Acquirente Unico viene confermato, mediante la previsione del suo funzionamento anche dopo il 2007, data della totale liberalizzazione.
Quanto ai tetti previsti per la partecipazione, da parte delle società operanti nel settore dell’energia elettrica, nel nuovo soggetto risultante dall’unificazione Terna-GRTN, rimangono i limiti del 20% per Enel a partire dal 2007 e del 5% per gli altri azionisti; tali soglie, tuttavia, non valgono più per le società a controllo pubblico che non operino direttamente nel settore; disposizione modificata per volontà del Ministero delle attività produttive, resa nota da recenti informazioni di stampa, di attribuire un centrale ruolo di controllo alla Cassa Depositi e Prestiti.
(il testo del disegno di legge approvato dal Senato è reperibile sul sito http://www.senato.it/bgt/ShowDoc.asp?leg=14&id=00113734&tipodoc=Ddlmess&modo=PRODUZIONE&js=1&block=BGTINDEX)
a cura di Irene Pacelli