Energia – Il Presidente Tesauro presenta la Relazione annuale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

22.07.2004

Il 22 giugno 2004 il Prof. Giuseppe Tesauro ha presentato a Montecitorio la relazione annuale sull’attività svolta nel 2003 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, organismo da lui presieduto.
Il documento presta inizialmente attenzione alla situazione generale del sistema economico italiano, il quale risulta caratterizzato da una situazione concorrenziale tutt’altro che soddisfacente, specie nei settori, come quello dell’energia elettrica, che prima delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni operavano in regime di monopolio.
La relazione sottolinea, in particolare, la scarsa apertura dell’Italia al mercato europeo e la conseguente diminuzione delle esportazioni da parte delle piccole e medie imprese, circostanza questa, che rende l’economia del Paese scarsamente competitiva a livello comunitario, nonché internazionale. La mancata o scarsa concorrenza in alcuni settori, peraltro, si riflette negativamente anche sui settori industriali più efficienti, i quali si trovano costretti a dover pagare prezzi assai elevati per acquistare i beni ed i servizi forniti dai primi.
Il Prof. Tesauro sottolinea, inoltre, che il mercato nazionale è contraddistinto dal c.d. “nanismo” dimensionale, determinato storicamente dai vincoli finanziari e regolatori ostativi della concorrenza, i quali hanno impedito ed in alcuni casi impediscono tuttora la crescita, specie nell’ambito delle imprese che forniscono servizi; a ciò si aggiunge che in alcuni settori permangono tipologie di regolazioni pubbliche molto incisive e legate a regimi di concessione, autorizzazione, licenza, sistemi tariffari e vincoli quantitativi, che frenano sia l’operare del libero mercato, sia lo sviluppo dimensionale delle imprese nell’ambito delle economie di scala (il riferimento è alla lungaggine dei procedimenti di autorizzativi per la costruzione di nuove centrali elettriche, che hanno portato all’emanazione del decreto “sblocca-centrali”).
La relazione dell’AGCM affronta poi direttamente il tema delle privatizzazioni e liberalizzazioni dei mercati, con particolare attenzione a quello elettrico; pur riconoscendo che tali processi hanno dato i loro frutti in molti settori strategici, come quello delle telecomunicazioni, il Presidente Tesauro lamenta il sussistere di troppe condotte abusive da parte delle imprese ex monopoliste, nella fattispecie Enel, a danno dei nuovi operatori entranti sul mercato e dei consumatori, che pagano bollette energetiche troppo care, addirittura tra le più care in Europa.
Le cause di questo livello insoddisfacente di concorrenza sono da rinvenirsi, probabilmente, sia nell’assenza di modalità competitive nel settore dell’offerta di energia elettrica, dato che Enel mantiene una posizione dominante nella generazione, sia nella povertà e nell’inefficienza del parco centrali.
Per quanto riguarda l’unificazione tra la proprietà e la gestione della rete elettrica nazionale, prevista dapprima dalla Legge 27 ottobre 2003, n. 290 e successivamente dal DPCM del’11 maggio 2004, l’AGCM ribadisce la convinzione più volte espressa, per cui Enel (così come Eni nel settore del gas e Telecom nel settore delle telecomunicazioni) non dovrebbe mantenere nessuna presenza nella società che risulterà dalla fusione di Terna e GRTN, dichiarandosi pertanto contraria anche al mantenimento del 20% di capitale da parte dell’ex monopolista. Secondo l’AGCM l’attribuzione della proprietà e della gestione della rete di trasmissione ad un soggetto privato, non mosso pertanto da strette finalità pubblicistiche, può frenare gli investimenti e l’incremento di offerta di capacità trasmissiva, necessario a coprire il fabbisogno interno. Auspica, infine, la completa separazione proprietaria tra rete di trasmissione elettrica e operatori attivi nelle fasi a monte (produzione) e a valle (distribuzione e vendita) della filiera energetica. L’Autorità Garante si riserva in merito alla Borsa Elettrica e all’Acquirente Unico, la cui utilità da un punto di vista concorrenziale potrà essere valutata solo dopo un certo lasso di tempo dal loro effettivo avvio.
Segnali positivi, afferma il Presidente Tesauro, sembrano venire dalla crescente collaborazione con l’autorità di regolazione del settore elettrico (AEEG), a conferma della evidente necessità che antitrust e regolazione si integrino a vicenda, perseguendo l’obiettivo unitario di favorire la crescita concorrenziale dei mercati; le due autorità, peraltro, nel febbraio 2003, hanno avviato congiuntamente un’indagine conoscitiva sullo stato di liberalizzazione dei settori dell’energia elettrica e del gas, conclusasi nel giugno scorso.
Da attribuire esclusivamente all’AGCM è, invece, la decisione dei condanna per abuso di posizione dominante di Enel S.p.A. e di Enel Trade S.p.A. (ora Enel Energia S.p.A.), relativa a clausole abusive inserite nei contratti di vendita di energia elettrica ai clienti idonei, conclusasi con una multa di 2,5 milioni di Euro per l’ex monopolista.
(Il testo della Relazione annuale dell’Autorità Garante è disponibile sul sito www.agcm.it)
(Il testo della Legge 27 ottobre 2003, n. 290 è reperibile sul sito www.senato.it/parlam/leggi/032901.htm)
(Il testo del DPCM 11 maggio 2004 è reperibile sul sito http://www.ambientediritto.it/Legislazione/Energia/2004/dpcm%2011mag2004.htm)
(il testo dell’Indagine conoscitiva sullo stato di liberalizzazione dei settori dell’energia elettrica e del gas, disposta congiuntamente da AGCM e AEEG, è reperibile sul sito www.agcm.it, sezione tutela della concorrenza – indagini conoscitive)

(Il testo della decisione di condanna di Enel Trade per abuso di posizione dominante, AGCM A333, Enel Trade – Clienti idonei, del 27.11.2003, in Boll. 48/2003, è disponibile sul sito www.agcm.it, sezione tutela della concorrenza – intese, abusi, concentrazioni)

a cura di Irene Pacelli