L’attività normativa statale e la “tutela della concorrenza”

18.03.2004

Il sistema di riparto delle competenze normative delineato dall’art. 117 Cost. ha un punto nodale nelle “clausole trasversali” di cui al secondo comma: determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, ordinamento civile e penale, tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali e, soprattutto, tutela della concorrenza. In particolare, quest’ultima ha sin dall’inizio destato l’attenzione degli studiosi e degli addetti ai lavori per le “potenzialità” che una interpretazione ampia avrebbe sulla titolarità della regolazione delle attività economiche .
Nell’articolo si illustra l’evoluzione dottrinaria e giurisprudenziale che sulla nozione di tutela della concorrenza si è avuta, sino a delinearne oramai tre principali definizioni, via via più ampie: da quella, più tradizionale, di disciplina degli strumenti di garanzia del mercato concorrenziale, a quella che include anche le condizioni di accesso e di esercizio delle attività economiche a quella fatta recentemente propria dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 14 del 2004 e che riconduce alla “materia” in questione tutti gli interventi statali di natura macroeconomia. Si analizzeranno, in particolare, le ragioni e le conseguenze di tale ampliamento della nozione in esame, anche per i possibili riflessi sul complessivo sistema di attribuzione delle competenze regolative.

di Piero Antonio Cinti e Giovanni Savini


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