l 1 Agosto la Commissione europea vara l’azione pilota ‘Regioni della conoscenza’, con una dotazione di 2,5 milioni di euro per il primo anno di attività. Tale iniziativa sosterrà progetti innovanti, a cui partecipano regioni in diversi Stati membri, che dimostrano l’importanza primordiale della conoscenza (know how, risorse umane, ricerca e sviluppo ed altri fattori di produzione ‘intangibili’) nello sviluppo delle economie regionali, riconoscendo che le regioni sono motori primari della crescita economica. Fra i progetti sostenuti vi sono audit tecnologici, lo sviluppo di futuri modelli economici e tecnologici a livello regionale, iniziative a favore della partecipazione delle università nell’economia locale, scambio di informazioni fra regioni tecnologicamente avanzate e regioni meno avvantaggiate, nonché azioni di sensibilizzazione incentrate sul ruolo della conoscenza per la promozione dello sviluppo regionale.
?La dimensione regionale è fondamentale per consentire all’Europa di colmare il divario con i suoi concorrenti in investimento per la ricerca e sfruttamento delle conoscenze’, ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin. ‘L’Europa ha regioni fra le più innovanti del mondo, ma anche molte altre regioni che non hanno ancora beneficiato della società della conoscenza. L’iniziativa ‘Regioni della conoscenza’ sosterrà azioni innovanti delle regioni volte a trarre il massimo vantaggio dalle loro basi di conoscenza e ad imparare dagli altri’.
Invito a presentare proposte
L’iniziativa ‘Regioni della conoscenza’ è un’azione pilota voluta dal Parlamento europeo, che dispone di una dotazione di 2,5 milioni di euro per il 2003. L’invito a presentare proposte, da pubblicare il 1 Agosto, fissa un termine di presentazione delle proposte per metà settembre 2003. Le proposte devono prevedere partecipanti di almeno tre attuali Stati membri dell’UE. L’invito sarà disponibile sul sito http://www.cordis.lu/era/knowreg.htm.
Trovare vie più rapide per arrivare all’economia della conoscenza
Lo sviluppo della ricerca regionale e delle attività innovanti ha goduto del sostegno del Programma quadro di ricerca dell’UE e dei fondi strutturali. La nuova azione pilota si baserà su esperienze esistenti e sosterrà progetti in grado di dimostrare diversi percorsi che le regioni possono intraprendere per realizzare più rapidamente un’economia basata sulla conoscenza.
Che cosa sono regioni della conoscenza?
Le regioni hanno un ruolo primario nello sviluppo dello Spazio europeo della ricerca , vero e proprio mercato interno della scienza e della conoscenza. Esse possono assumere un’importanza fondamentale nello stimolare la crescita economica mediante, ad esempio, lo sviluppo di strategie regionali di innovazione, partenariati a livello locale e raggruppamenti di imprese e ricercatori affini.
Ma il disimpegno delle regioni europee nelle attività di ricerca e nella realizzazione dei benefici economici dell’economia basata sulla conoscenza presenta grandi variazioni. Per esempio, le regioni di Baden Wurttemberg (Germania), Ile-de-France (Francia), Uusimaa (Finlandia), Vaestsverige (Svezia) ed Eastern England (Inghilterra orientale (Regno Unito) spendono assai più del 3% del loro prodotto interno lordo (PIL) in ricerca e sviluppo (R&S), mentre in molte regioni tale dato è inferiore allo 0,5% .
Motori di crescita
Le regioni dinamiche possono contribuire a fare dell’Europa l’economia basata sulla conoscenza più competitiva del mondo entro il 2010, obiettivo questo fissato dal Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000. Esse partecipano pienamente agli sforzi in atto in tutta Europa per aumentare la media di spesa (pubblica e privata) per R&S nell’UE dall’attuale 1,9% al 3% del prodotto interno lordo medio dell’UE entro il 2010. Tale obiettivo è stato ratificato dal Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 e la Commissione ha presentato in merito, il 29 aprile 2003, un Piano d’azione dettagliato . Inoltre, la comunicazione della Commissione sul ruolo delle università nell’Europa della conoscenza sottolinea il potenziale del contributo delle università allo sviluppo regionale.
Per ulteriori informazioni, consultare: http://www.cordis.lu/era/regions.htm