I progetti del Miur per una scuola telematica

02.04.2003

Il 18 marzo 2003, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Letizia Moratti e il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca hanno siglato un’intesa per realizzare un programma comune di promozione degli strumenti telematici ai fini dello sviluppo di una didattica avanzata.
Due sono i principali progetti alla base dell’intesa tra i due ministri: da una parte, il progetto “Scuola in ospedale”, che, grazie ad uno stanziamento di sei milioni di euro, consentirà agli studenti ricoverati in ospedale per lunghi periodi di degenza di continuare a seguire le lezioni attraverso sistemi di video-conferenza scuola-ospedale. Il progetto, che prenderà il via già nel corso del 2003 in oltre 100 ospedali italiani, prevede il ricorso alle tecnologie di trasmissione a banda larga e, dove possibile, ai collegamenti su fibra ottica, per creare un collegamento virtuale tra la classe e la stanza di ospedale dello studente lungodegente, consentendogli non solo di seguire le spiegazioni degli insegnanti, ma anche di svolgere esercitazioni, elaborati, test, sotto la guida del docente specializzato che opererà in ogni ospedale.
Il secondo progetto prevede invece l’integrazione telematica delle biblioteche scolastiche nel Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN), al fine di consentire agli studenti delle varie scuole di effettuare ricerche e prestiti sull’intero archivio bibliotecario. Tale sistema di collegamento telematico, che è già attivo in 50 scuole del Lazio, sarà progressivamente esteso a tutto il territorio nazionale grazie ad uno stanziamento di 8 milioni di euro.
Nel programma di sviluppo di una didattica avanzata e telematica, sono comprese anche due ulteriori iniziative volte ad agevolare l’acquisto di computer portatili da parte di tutti gli insegnanti e a promuovere la cosiddetta “università a distanza”.
Utilizzando il canale della convenzione Consip già operante per gli acquisti della Pubblica Amministrazione, nonché accedendo all’esenzione dell’IVA, gli insegnanti potranno usufruire di uno sconto complessivo del 35-40% sul prezzo di mercato dei pc portatili. Per consentire agli insegnanti un rapido aggiornamento sull’utilizzo degli strumenti telematici, i pc acquistati saranno corredati di appositi software per la formazione del docente e per il conseguimento dell’ECDL (patente europea del computer).
In relazione all’iniziativa “Università a distanza”, è invece in fase di elaborazione un decreto del MIUR e del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie che prevede la creazione anche in Italia delle università telematiche già presenti in molti altri paesi europei (tra cui Spagna, Frangia, Germania e Grecia). L’iniziativa è finalizzata non solo ad aprire la formazione universitaria anche a coloro che, per motivi di lavoro, non possono seguire fisicamente i corsi presso gli atenei, ma anche a contenere il fenomeno della dispersione universitaria, che nel nostro paese raggiunge livelli pari al 38%.
Nel complesso, il programma del MIUR e del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie appare chiaramente finalizzato a rendere più flessibile l’insegnamento didattico, cercando di superare, attraverso gli strumenti telematici, le barriere fisiche che spesso limitano l’accesso degli studenti alla formazione scolastica o universitaria. Nel progetto manca, tuttavia, una considerazione di fondo sull’esigenza di rispettare, anche in queste iniziative di rilievo nazionale, l’autonomia dei singoli istituti e delle singole Università. Sarebbe quindi opportuno riflettere se i nuovi obiettivi governativi e i nuovi fondi a disposizione non potrebbero conciliarsi con una diversa prospettiva operativa, basata non più sulla predisposizione di programmi uniformi da parte delle amministrazioni centrali, ma su una compartecipazione tra ministeri e singoli istituti nella realizzazione dei medesimi obiettivi.

a cura di Elena Griglio