A sostegno dello sviluppo internazionale del Mezzogiorno

13.03.2003

Pubblicato su Italia Oggi del 28/11/02

Avere una visione del futuro aperta, moderna e concreta; saper riconoscere le nuove opportunità che lo scenario internazionale, in continua evoluzione, offre e trasformarle in opportunità per migliorare il proprio futuro. Ma anche, importare idee ed esportare progetti, esportare idee ed importare ricchezza: economica, culturale, sociale. Cambiare, in un paese che cambia, sviluppando relazioni e scambi in tutto il Mondo. Tutto questo vuole essere il progetto Italia Internazionale, Sei Regioni per Cinque Continenti, promosso dai Ministeri degli Affari Esteri e delle Attività Produttive. Il fine è affiancare le Regioni Obiettivo 1 nello sviluppo dell?internazionalizzazione nell?ottica dell?assistenza tecnica per leggere e interpretare, rapidamente ed efficacemente, le opportunità che i vari scenari offrono. 
L?iniziativa nasce nell?ambito della programmazione 2000 ? 2006 dei Fondi Strutturali. Il progetto ha una dotazione di diversi milioni di euro da spendere in sei anni con azioni di sostegno per incrementare la propensione internazionale dei territori delle Regioni del Mezzogiorno che rientrano nell?obiettivo 1: Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. 
Al centro del progetto vi è una filosofia partenariale, non solo rispetto alle finalità dell?internazionalizzazione, ma anche nella costruzione delle opportunità e delle azioni promozionali. Compito dei Ministeri è dare un supporto alle Regioni, vere protagoniste delle politiche di internazionalizzatone, per contribuire a migliorare la loro capacità di spesa e l?efficacia delle scelte di programmazione. Il programma ha preso l?avvio nel secondo semestre 2002, quando ha iniziato ad operare l?Unità Tecnica per l?Internazionalizzazione (Uti) ? costituita da un associazione di imprese specializzate nell?internazionalizzazione. Il progetto ha una dimensione multifunzionale e multidirezionale e si avvale, oltre che dell? operato dell?Uti, anche della collaborazione dell?Ice e dell?Istituto Diplomatico (vedi schema allegato). L?azione di assistenza tecnica è rivolta soprattutto a due obiettivi. Il primo obiettivo, di medio periodo, consiste nella costruzione di alcuni studi e indagini volte a dotare le Regioni di strumenti conoscitivi in grado di accrescerne l?efficacia operativa. Attualmente sono stati attivati una rilevazione delle potenzialità esistenti a livello regionale e un?analisi dell?attuale regime di aiuti pubblici all?internazionalizzazione. In entrambi i casi i risultati si concretizzeranno in strumenti di orientamento. Il secondo obiettivo si sintetizza nella capacità dell?Unità Tecnica, coadiuvata da una serie di esperti acquisiti attraverso una banca dati posta sul sito dei Ministeri degli Affari Esteri e delle Attività Produttive, di affiancare le Regioni nelle azioni di programmazione delle attività di internazionalizzazione, ma anche nell?orientamento gestionale e procedurale, così da ottenere i migliori risultati rispetto anche alle più piccole azioni predisposte.
L?Istituto Diplomatico è chiamato a svolgere un?assidua attività di formazione per il personale regionale, mentre l?Ice, attraverso una convenzione con i due Ministeri, metterà a disposizione del progetto la propria rete operativa sia all?estero che sul territorio nazionale. Da un lato realizzerà un?attività di scouting sulle opportunità dell?internazionalizzazione e sulla domanda espressa all?estero; dall?altro creerà dei veri e propri Presidi Regionali di supporto alle Regioni nel campo dell?internazionalizzazione.
Ma sono molte le iniziative previste dal progetto che verranno messe in campo nei prossimi mesi: dalle valutazioni sul grado di internazionalizzazione dei sistemi locali del Mezzogiorno agli studi 
sui mercati esteri; dalle indagini sulle opportunità di collaborazione economica e culturale con i Paesi di preadesione all?Unione Europea ai programmi istituzionali per il rafforzamento del partenariato. Compito del progetto è sostenere lo sviluppo locale attraverso una maggiore internazionalizzazione. Per fare questo è molto importante sviluppare una cultura specifica fornendo alle Regioni conoscenze, informazioni, ma anche una strumentazione adeguata e nuovi prodotti.

a cura di Alfredo Martini