Finanziaria 2003: il bonus a favore delle iscrizioni nelle scuole paritarie

27.01.2003

Tra le disposizioni in materia scolastica della legge finanziaria 2003, spicca indubbiamente la previsione dell’art.2, comma 7, che dispone uno stanziamento di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio 2003-2005 a favore delle famiglie che decidono di iscrivere i loro figli in una scuola paritaria. Spetterà infatti al Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, determinare i criteri per l’attribuzione alle persone fisiche di un contributo, erogato sotto forma di credito d’imposta, finalizzato alla riduzione degli oneri a carico delle famiglie per l’attività educativa presso scuole paritarie di componenti il nucleo familiare medesimo. La previsione in esame, introdotta in extremis nel corso dell’iter parlamentare della finanziaria, è stata oggetto di molte critiche per l’entità ridotta dello stanziamento, che, ripartito omogeneamente tra tutte le famiglie i cui figli risultano iscritti in scuole paritarie, potrebbe ridursi a 33 euro annui per nucleo familiare. E’ tuttavia necessario constatare che il contributo effettivo a favore di ogni famiglia dipenderà dai criteri di accesso fissati dal Ministero dell’economia e delle finanze, per cui non è per il momento possibile valutare la portata dello stanziamento sulle singole realtà familiari.
La previsione in esame, al di là del dibattito sull’entità del suo stanziamento monetario, è comunque degna di nota perché rappresenta il primo intervento dello Stato per sostenere, attraverso finanziamenti alle famiglie, le scuole paritarie (già da alcuni anni, invece, alcune Regioni hanno previsto un “bonus” per le iscrizioni nelle scuole non statali). In questa direzione, si è sostenuto che lo spirito della disposizione sia conforme agli obiettivi della legge 10 marzo 2000, n.62, contenente “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”, che sancisce il diritto allo studio e all’istruzione sia per gli studenti della scuola statale che per gli studenti delle scuole paritarie. Il “bonus” previsto dalla finanziaria 2003, inquadrato come misura di attuazione degli obiettivi della legge n.62, sembra pertanto rappresentare un primo passo verso la garanzia della libertà di scelta del singolo cittadino tra le forme di istruzione più confacenti alle sue esigenze formative, così riducendo la tradizionale asimmetria del nostro sistema educativo tra la scuola statale e la scuola non statale. E’ quindi importante sfruttare il dibattito aperto dalla disposizione in esame come momento di riflessione sul futuro della scuola paritaria all’interno del sistema pubblico di istruzione nazionale, di cui essa è parte a tutti gli effetti insieme con la scuola pubblica.

a cura di Elena Griglio