L’analisi di impatto della regolamentazione nella nuova direttiva del Presidente del consiglio dei ministri del 21 settembre 2001

31.12.2002

Lo scorso 21 settembre il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato una nuova direttiva sulla sperimentazione dell’analisi di impatto della regolamentazione (AIR), integrando le disposizioni della direttiva 27 marzo 2000. Le nuove disposizioni non entrano nel merito dei contenuti e delle modalità dell’analisi di impatto, ma, considerati anche i risultati non molto soddisfacenti del periodo di sperimentazione appena concluso, introducono degli importanti correttivi all’impianto organizzativo precedente. Innanzitutto, è stato istituito un Comitato di indirizzo, presieduto dal Ministro della funzione pubblica, delegato anche per la riforma della regolazione, e composto dai vertici delle principali strutture coinvolte nell’AIR. Al Comitato è affidata la “guida strategica” della nuova fase di sperimentazione. In secondo luogo, nell’attività di verifica delle schede AIR sono stati chiariti, almeno in parte, i rapporti tra il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio(DAGL) e il Nucleo per la semplificazione delle norme e delle procedure. Infine, ed è forse questo l’aspetto più qualificante della nuova direttiva, grande attenzione è stata riservata alle tematiche dell’organizzazione e della formazione del personale.
Nell’articolo qui proposto si darà brevemente conto del quadro normativo di riferimento(la legge n. 50 del 1999, la circolare 27 marzo 2000, ma anche le modifiche dei regolamenti parlamentari e le circolari “interne” della Presidenza del Consiglio) e delle principali esperienze straniere di regulatory impact analysis (in particolare quelle australiana, statunitense ed inglese). Si illustreranno, inoltre, i risultati delle attività svolte durante il primo periodo di sperimentazione e le maggiori criticità riscontrate. Infine, si analizzeranno le principali novità introdotte dalla nuova direttiva e le problematiche ancora aperte, con particolare riferimento alla tipologia “composita” delle competenze necessarie per l’AIR e alla necessità di un criterio di selezione dei provvedimenti da sottoporre ad analisi di impatto.

di Giovanni Savini


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