Il ministro Moratti riferisce al Senato sulla riforma della scuola

10.11.2002

Ricordando come tale sperimentazione riguardi esclusivamente la scuola dell’infanzia e il primo anno della scuola elementare, il Ministro Moratti ha manifestato la volontà di coinvolgere le scuole nella valutazione della validità dei contenuti del progetto di riforma, al fine di “evitare il rischio di un cambiamento calato dall’alto, che ignori le importanti esperienze già vissute e compiutamente maturate dalle scuole e dagli insegnanti con il contributo essenziale anche dei genitori, delle loro associazioni e degli enti locali interessati”.  L’intero discorso del Ministro sembra pertanto motivato dalla volontà di rispettare l’autonomia scolastica, sia attraverso adeguate procedure di partecipazione ex post delle scuole coinvolte, sia riconoscendo agli organi collegiali interni la decisione finale circa l’adesione alla sperimentazione. Resta, tuttavia, da valutare quanto le intenzioni del Ministro corrispondano effettivamente alle disposizioni normative contenute nel decreto di sperimentazione.
Nelle medesime audizioni del 17 e del 18 agosto, il Ministro ha poi accennato all’intenzione di garantire la massima interazione fra scuola e formazione professionale, assecondando la tendenza a riformare il settore attraverso protocolli bilaterali tra il MIUR e le Regioni. Anche a questo riguardo, il Ministro Moratti ha evidenziato come l’azione governativa intenda appoggiarsi sul contributo originale delle Regioni, in virtù dell’art.11 del d.P.R. n.275 del 1999, che ha previsto la possibilità di promuovere progetti a livello regionale per esplorare possibili innovazioni riguardanti gli ordinamenti degli studi, la loro articolazione e durata, l’integrazione fra sistemi formativi, i processi di continuità e l’orientamento.

Audizione del 17 settembre 2002

Audizione del 18 settembre 2002

a cura di Elena Griglio