Il nuovo assetto costituzionale delle competenze e la legislazione di settore in materia di assistenza sociale
La l. c. 3 del 2001, di riforma del titolo v della parte seconda della costituzione, comporta, a ragione innanzitutto della ridefinizione delle competenze legislative tra stato e regioni, un necessario ripensamento degli assetti istituzionali ed organizzativi nel settore degli interventi e dei servizi sociali.
Partendo dalla constatazione della nuova competenza primaria riconosciuta alle regioni in materia di assistenza sociale, nonché dei principi costituzionali sul riparto delle funzioni amministrative e di quelli sulla finanza regionale e locale, così come riformulati dalla legge di riforma della costituzione, il contributo pone in evidenza le diverse implicazioni derivanti dal nuovo assetto costituzionale delle competenze rispetto al modello delineato nella legge quadro n. 328 del 2000.
In particolare, dopo aver richiamato i caratteri innovativi e i limiti di fondo della l. 328, inquadrandoli nella prospettiva della riforma costituzionale, l’autore si sofferma sulla rilevanza del passaggio dal sistema dei principi fondamentali delle materie (caratteristico della potestà concorrente) a quello dei livelli essenziali delle prestazioni, posti a garanzia, rispetto alle nuove competenze regionali, del principio di uguaglianza nella soddisfazione dei diritti civili e sociali.
Il superamento dell’impianto legislativo fondato sui principi fondamentali fissati dalla l.328 porta, inoltre, anche nel settore degli interventi e dei servizi sociali, a dover prospettare la possibile configurabilità da parte delle regioni di sistemi differenziati nella distribuzione delle funzioni amministrative, nonché nella definizione dei rapporti pubblico-privato. Inevitabili conseguenze sono infine da prevedere anche sul piano della integrazione intersettoriale delle politiche.